Lutto nel mondo del giornalismo. Chiude per sempre i suoi occhi all’età di 78 anni Giangavino Sulas, esperto di cronaca nera. A ricordarlo anche lo staff del programma televisivo in onda su Rete 4, Quarto Grado, in cui il giornalista era spesso ospite. Parole di tristezza per l’ultimo saluto anche da parte di Gianluigi Nuzzi, che dedica al collega un ricordo intriso di stima e di affetto.
Classe 1943, Giangavino Sulas ha esercitato la professione di giornalista dal lontano 1975. Inarrestabile e instancabile, la sua penna vanta circa quarantacinque anni di carriera. Un volto diventato noto anche sul piccolo schermo, per numerose ospitate presso i programmi Mediaset, ma anche nei salotti di Barbara d’Urso e non ultimo Quarto Grado.
Giangavino Sulas è nato in Sardegna, poi il trasferimento nella città di Bergamo. Celebre come giornalista per gli eventi di cronaca nera, in particolare in merito all’indagine sulla morte di Yara Gambirasio. Ma la sua firma è apparsa anche sul settimanale Oggi e il suo volto nel salotto di Barbara D’Urso, in merito al recente dibattito sulle origini nobiliari di Patrizia De Blanck. Giangavino Sulas, inoltre, è autore del prodotto editoriale dal titolo “Sonzogno I misteri romani”.
Gianluigi Nuzzi ha ricordato così lo stimato collega e amico: “Te ne sei andato in punta dei piedi, sempre secondo il tuo stile di uomo gentile, cronista di altri tempi, senza mai rinunciare a esprimere le tue idee, talvolta in solitudine. Questo nostro mestiere significa anche ironia, autoironia sulla commedia della vita e tu ne sei maestro”. E sulla pagina social di Quarto Grado, anche la foto che immortala Sulas nello studio televisivo.
Al nostro Sulas piaceva questa foto. C’era tutto lui.
— Quarto Grado (@QuartoGrado) June 25, 2021
La passione per il confronto. La notizia prima di tutto come atto di rispetto per i suoi lettori e per i telespettatori di #Quartogrado.
Se n’è andato di venerdì. Ci mancherà tantissimo.
Ciao caro amico. Ciao Giangavino pic.twitter.com/SBP465vx9m
“Al nostro Sulas piaceva questa foto. C’era tutto lui. La passione per il confronto. Le carte di un processo tra le mani. La notizia prima di tutto come atto di rispetto per i suoi lettori e per i telespettatori di #Quartogrado. Se n’è andato di venerdì. Ci mancherà tantissimo. Ciao caro amico. Ciao Giangavino”, recita il post in memoria del giornalista.