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“Ma che dici?”. L’eredità, la figuraccia non passa inosservata: bufera sul conduttore Flavio Insinna

“Grazie a tutti, a tutta la squadra. Nel momento in cui sarà passata questa pandemia, mi aspetto da te una stretta di mano ed un abbraccio. Voglio ringraziare la regia e i tecnici, tutti. Voglio dedicare questa mia partecipazione alle persone positive al virus che mi hanno scritto in queste settimane e hanno ringraziato, non solo me ma tutti voi, per aver alleggerito la loro situazione”.

Così nei giorni scorsi il supercampione Massimo Cannoletta aveva detto addio a ‘L’eredità’, il programma di Rai 1 condotto da Flavio Insinna. Insinna che durante un’intervista a Gente da Cannoletta è stato ringraziato: “Se riesco a concentrarmi e a dare le risposte esatte lo devo a Flavio Insinna” ha detto il super campione -. Provo per lui una gratitudine infinita perché non mi mette mai in soggezione. Mi fa sentire a casa quando gioco, perciò ho la possibilità di ragionare a mente lucida. Se non fosse stato così probabilmente sarei stato eliminato già alla prima puntata”. Continua dopo la foto


E chissà cosa avrebbe detto il supercampione davanti alla mega gaffe della produzione. E non è la prima volta. Molti, nei tanti anni in cui è andato in onda, hanno accusato il quiz di fare disinformazione o hanno puntato il dito pubblicamente su gaffe ritenute clamorose. Un evento del genere è accaduto anche nelle ultime ore e il protagonista è Mario Adinolfi. Di seguito tutte le ultime novità sulla vicenda. Continua dopo la foto

arrives at the Fabrizio Frizzi funeral parlour at RAI Viale Mazzini on March 27, 2018 in Rome, Italy.

In una domanda del quiz si chiedeva al concorrente di rispondere sulle frasi di Cavour dette nel 1869. Peccato che Camillo Benso, conte di Cavour fosse morto otto anni prima, il 6 giugno 1861 a Torino. Un errore abbastanza clamoroso, che non è passato inosservato nei social. “Grande cultura all’Eredità su Raiuno. La sera di Natale fanno domande sulle frasi di Cavour “nel 1869””. Continua dopo la foto


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E ancora: “Quando Cavour era morto da otto anni. Un altro bel colpo piazzato dal direttore Coletta. La Rai, la principale azienda culturale italiana. In mano agli ignoranti. Una perfetta fotografia del Paese”, sottolinea in un post tra il polemico e l’ironico Mario Adinolfi, giornalista, fondatore del Popolo della Famiglia e scrittore, su facebook. In tanti hanno commentato ironicamente lo strafalcione commesso dal programma Rai.

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