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Stop a L’Aria che tira. Il programma di Myrta Merlino costretto a fermarsi

“Questa mattina L’ Aria che tira non sarà in onda per permettere i dovuti controlli sanitari. Torniamo prestissimo!”. È il tweet apparso questa mattina sulla pagina del programma condotto da Myrta Merlino su La7. La trasmissione non è andata in onda e la decisione è stata comunicata ai telespettatori: la comunicazione ufficiale lascia intendere che potrebbe esserci un sospetto di coronavirus all’interno della redazione.

Myrta Merlino dovrebbe tornare lunedì prossimo. Anche se ancora le tempistiche non sono chiare. Infatti è possibile che la trasmissione sia costretta a qualche giorno di pit stop per garantire la corretta sanificazione degli spazi e possa esserci sicurezza per tutte le persone che lavorano al programma. (Continua dopo la foto)


Nei giorni scorsi la giornalista era stata molto dura sulla gestione della seconda ondata da parte del governo. “Nella mia Campania, al Cotugno di Napoli sono già finiti i posti in terapia intensiva. Ottobre non può essere come marzo, perché altrimenti io non sono più un italiano diligente, ma sono inca*** nera. Perché siamo arrivati ad un ottobre che somiglia a marzo?”, ha detto Merlino rivolgendosi al viceministro della Salute Pierpaolo Sileri. (Continua dopo la foto)

La Merlino è stata un fiume in piena, tanto che il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri non sa cosa rispondere. Seconda la conduttrice infatti “era palese” che a ottobre, con la riapertura della scuola e i mezzi di trasporto pieni, saremmo arrivati a questo punto, eppure nessuno ha fatto nulla. Una critica che non risparmia, di fatto, nemmeno Domenico Arcuri, commissario per la ripresa della scuola nonché ex marito della Merlino. (Continua dopo la foto)

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Myrta Merlino non è l’unica aLa7 a dover fare i conti con il Coronavirus. Anche Lilli Gruber non è al suo solito “ponte di comando” nello studio di Otto e Mezzo di La7. La celebre conduttrice è costretta a tenere le redini della trasmissione da casa sua, in collegamento da remoto in una versione televisiva dello smartworking, per precauzioni dovute al Covid.

Comune in lockdown totale, tutto chiuso fino al 2 novembre. Decisione costretta: “Troppi contagi”

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