La Galleria Sabauda è chiusa per restauro, ma apre in tutto il Piemonte. Ad Asti il punto di riferimento è Palazzo Mazzetti. Grazie al progetto La Sabauda in Tour è arrivata la Passione di Hans Memling dove resterà fino al 7 settembre. La tavola fu dipinta nella seconda metà del ’400. La splendida città idealizzata di Gerusalemme, con costruzioni che richiamano le città commerciali fiamminghe, accoglie, in una sorta di piano sequenza cinematografico, gli episodi della Passione di Cristo, raffigurati simultaneamente collegati in un ritmo serrato. In alto a sinistra, ha inizio il racconto: dopo l’entrata in Gerusalemme si osserva, poco più a destra, la cacciata dei mercanti dal tempio. Seguono il tradimento di Giuda e l’Ultima Cena e più in basso, in primo piano, si notano l’orazione nel Getsemani e la cattura di Cristo, con la scena in cui Pietro recide un orecchio al soldato. Poco più in alto, nella piazza centrale, sono raffigurati Gesù davanti a Pilato, la costruzione della Croce e il rinnegamento di Pietro. Al centro c’è la flagellazione. Si continua a destra con il Cristo deriso, la seconda interrogazione di Pilato e la presentazione di Gesù alla folla che chiede la liberazione di Barabba. La via Crucis ha inizio con il corteo che esce dalle mura cittadine e la caduta di Cristo in primo piano a destra. Sullo sfondo, in alto a sinistra, l’alta drammaticità è nelle scene con Cristo è inchiodato alla croce e poi crocifisso e deposto. All’estrema destra, al centro, Gesù sconfigge i demoni durante la discesa al Limbo. Sulla collina seguono la deposizione nel sepolcro, la Resurrezione e il Noli me tangere. Più lontano l’incontro sulla via per Emmaus. Infine, sul lago dello sfondo, si osserva l’apparizione agli apostoli sul lago di Tiberiade.
Hans Memling, La Passione, 1471