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“La cocaina? C’era… e mia madre non mi voleva”. Un fulmine a cielo sereno a pochi mesi dalla nascita del secondo figlio. La sua confessione lascia tutti senza parole. Bellissima e volto noto (e amato) della tv

 

Pochi mesi dopo la nascita del secondogenito Leopoldo Mattia, avuto dal numero 1 della nazionale e della Juventus Gigi Buffon, Ilaria D’Amico pronta a tornare in video (commenterà gli Europei per Sky Calcio Show), si confessa in una lunga a ‘Vanity Fair’.Dalle cotte adolescenziali al suo temperamento vivace fino al mancato aborto della mamma: la conduttrice è un libro aperto.

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“Fin da quando sono nata, nel 1973 – racconta – Mia madre conduceva già da tempo un’aspra battaglia per separarsi dal marito e portare la prima figlia con sé. A quell’epoca la patria potestà era la regola e mio padre non lo avrebbe mai permesso. Dormivano separati quando all’improvviso morì mio nonno materno. Una notte, mentre lei elaborava il lutto, ci fu un momento di tenerezza. Si figuri la sua felicità per quella figlia arrivata per caso. Prigioniera di un matrimonio che non aveva mai trovato pace, col dubbio di poter perdere ogni libertà residua, si disse: ‘Non posso’…

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…Tenne nascosta la gravidanza e decise di abortire. Contattò un medico che operava in clandestinità, si confidò con un’unica amica, tacque con la madre e con le sorelle, prese l’appuntamento con il dottore e fissò il giorno… Poi una notte sognò suo padre e a quel sogno, qualche giorno dopo, seguì una telefonata. Era la segretaria del medico che si scusava. Il dottore si era dovuto trattenere a Firenze e avrebbe potuto operarla solo nel pomeriggio. ‘Non vengo più, grazie’, disse. Poi riagganciò. Era il segno che aspettava… Se avesse scelto diversamente non sarei qui”.

 

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Ilaria ammette di essere stata pestifera sin da piccola e che amava uscire e divertirsi. Molto diversa dalla figlia maggiore, ha dato qualche preoccupazione in più alla mamma: “Mi piaceva stare in mezzo alla gente, alle feste in discoteca, e discoteca per mia madre significava una cosa sola: droga, aghi, cocaina, dissoluzione. La cocaina c’era, ma con me avrebbe potuto star tranquilla… Sa come mi soprannominavano le amiche? Digos. Ero la rompipalle che finiva per controllare gli altri. Non so se sia stata paura che qualcuno potesse approfittarsene o timore di non essere più padrona di me stessa. Ma alle feste mi fermavo al secondo bicchiere di vino e non ho mai avuto voglia di andare oltre. Poi magari ballavo fino alle 6 del mattino, ma lucida. Senza veleni. Al massimo a dare la pozione sono stata io… Mia madre non voleva farmi andare in discoteca e così mi feci consigliare da un amico che studiava Farmacia il sonnifero giusto da mettere nel vino, una sera, per addormentare lei e il suo compagno. Dormirono fino a quando, sospettando di aver sbagliato il dosaggio e di averla combinata più grossa del previsto, non li svegliai io tornando a casa”.

Bellissima e radiosa con il pancino di 6 mesi, Ilaria D’Amico pronuncia (per la prima volta) la parola matrimonio. Ma a delle ‘condizioni’ precise: “Mi sposo solo se Buffon… “

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