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L’importanza delle piccole cose: il pacchetto di paste della domenica mattina

Paste assortite, certo. Un grosso bignè al caffè, due cartellette alla fragola, un millefoglie. A parte una o due, sappiamo già a chi ciascuna è destinata, ma quale sarà quella in più per i ghiottoni? Snoccioliamo i nomi con calma. Dall’altra parte del bancone, la commessa, la pinza in mano, si orienta con sottomissione verso i tuoi desideri; non tradisce impazienza neppure quando deve cambiare vassoietto, il millefoglie non ci sta. È importante il vassoietto, con gli angoli smussati, i bordi rialzati. Rappresenta la base solida di un edificio fragile, dall’incerta sorte…


Allora la commessa immerge il vassoietto in una piramide di carta rosa, presto circondata da un nastro scuro. Mentre paghiamo, reggiamo il pacchetto da sotto, ma appena varcata la porta del negozio, lo afferriamo per il nastro tenendolo un po’ scostato. È la regola. Le paste della domenica devono essere portate come si tiene un pendolo. Rabdomanti di riti minuscoli, camminiamo senza arroganza, e senza finta modestia. Non è ridicola questa compunzione, questa serietà da re magi? Ma no. Se i marciapiedi domenicali hanno un sapore di passeggiata lenta, è merito del pacchetto sospeso – come dei porri che spuntano qua e là dalle borse della spesa.

Con il pacchetto in mano, hai l’aspetto del professor Tornasole, proprio quello che ci vuole per salutare l’effervescenza del dopo messa e gli effluvi di scommesse sui cavalli, di caffè, di tabacco. Tranquille domeniche in famiglia, tranquille domeniche di una volta, il tempo oscilla come un ostensorio all’estremità di un nastrino scuro. Un po’ di crema pasticciera ha fatto appena una macchia in cima al bignè al caffè.

tratto da La prima sorsata di birra e altri piccoli piaceri della vita di Philippe Delerm, Frassinelli, 1998

La prima sorsata di birra, le more nei boschi d’estate, le conversazioni attorno al tavolo di cucina sgranando piselli, il profumo delle mele in cantina, la voce di chi si ama che dice più di quanto dicano le parole, il rosso cupo di un bicchiere di Porto da centellinare, il lieve fruscio della dinamo contro la ruota durante una pedalata notturna… Istanti preziosi, che vanno colti nella loro immediatezza e assaporati con tranquillità.

 


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