L’arte e il crimine, l’arte del crimine. Al Pac di Milano, fino al 7 settembre, i “fan del male” potranno soddisfarsi con le opere di quaranta artisti italiani e stranieri che riflettono l’ossessiva curiosità e l’attitudine all’interpretazione tipica del detective, altre la narcisistica identificazione con il colpevole, altre ancora il feticistico piacere dello spettatore. Alcuni hanno scelto di rappresentare il crimine come qualcosa di macabro e al tempo stesso sublime, un’operazione simile a quella compiuta negli anni dal cinema, mentre altri fanno riferimento a fatti realmente accaduti, crimini sociali o politici. Altri ancora provano a mettere in relazione una selezione di queste principali tendenze.