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Il consiglio della psicologa: “Smancerie a letto? No, trattatevi male…”

Volete che il vostro rapporto sotto le lenzuola sia mitico? Allora smettetela di usare parole tipo: ciccino, micino, topino, trottolino. Secondo la psicologa Corinne Sweet, in uscita con il libro The Mindfulness Journal, paroline sdolcinate, vezzeggiativi, diminutivi e nomignoli sarebbero deleteri per l’eccitazione.

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Perché certe paroline tenere rimanderebbero al rapporto madre-figlio. Un rapporto, dunque, di tenerezza. Cioè roba che con l’eros ha ben poco a che fare. Secondo quanto raccontato dalla psicologa, sarebbero proprio le donne a lamentare di più l’eccesso di tenerezza in camera da letto. Le signore non la gradiscono. Così come non gradiscono tutto ciò che riguarda la vita quotidiana, tipo i figli, argomento in particolare che farebbe ammosciare il fuoco della passione. E sapete che fanno le signore quando non viene usato con loro il linguaggio che desiderano? Iniziano a immaginare di stare a letto con uno sconosciuto. Quindi che fare per evitare la morte dell’eccitazione? Tenere ben distinta la vita normale da quella sotto le lenzuola. E sbizzarrirsi a usare un linguaggio creativo e piccante col partner. Chiaro?

 

 


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