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“Ho dovuto farlo”. Isola dei Famosi, fuori la “cattiveria” di Aras: cosa ha fatto in Honduras

Isola dei Famosi, solo mercoledì scorso, dopo 2 mesi trascorsi in Honduras tra sacrifici, fame e sfide, Aras Senol ha alzato la coppa del vincitore. Nell’ultima puntata del reality condotto da Vladimir Luxuria, l’attore di Terra Amara ha battuto uno dietro l’altro tutti i finalisti: Edoardo Stoppa, Artur Dainese, Edoardo Franco, Alvina Verecondi Scortecci e da ultimo Samuel Peron, che quindi si è classificato secondo.

Il montepremi? L’attore turco classe 1993 ha vinto 100mila euro in gettoni d’oro e metà somma la devolverà alla fondazione Giulia Cecchettin. Gino Cecchettin, il papà di Giulia, appresa la decisione di Aras Senol, ha espresso tutta la sua gratitudine e definito il gesto del naufrago un “segno tangibile dell’impegno nella lotta contro la violenza sulle donne“. Ha anche aggiunto che vorrà ringraziare il vincitore del reality anche di persona.

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Aras Senol, la “cattiveria” fatta all’Isola dei Famosi

Ma finita l’Isola dei Famosi, è tempo di rivelare qualche retroscena. Aras Senol si è raccontato al sito Leggo e ammesso che non rifarebbe questo reality. “Se ci tornerei? Penso di no. Perché è davvero difficile e molto dura e faticosa. Ma non so, forse tra dieci anni. Potrebbe essere”. Quindi il suo ricordo più bello.

Per il vincitore è “quando abbiamo vinto una sfida e abbiamo mangiato tutti insieme intorno ad un grande tavolo. Il ricordo più brutto invece è stato l’incidente di Khady”. Spazio anche alla confessione di una “cattiveria” fatta in Honduras: quella di aver nominato il suo migliore amico, come aveva sottolineato anche Sonia Bruganelli.

“Chi frequenterò adesso che siamo usciti? Penso tutti loro, ma ci sono due persone speciali per me: Edoardo Stoppa e Edoardo Franco. Loro faranno sempre parte della mia vita. […] Io troppo buono? Adesso devo fare il cattivo e dare un voto ai miei colleghi? Hahahah no, una volta sono stato cattivo. Ho nominato mio fratello Edoardo, ma ho dovuto farlo. Poi gliel’ho detto e ci abbiamo riso sopra. Perché eravamo consapevoli che tutto per noi rappresentava solo una bella esperienza“, ha concluso Aras.


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