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“Ancora pochi mesi e saprò”. Giovanni Terzi, ansia per la salute del compagno di Simona Ventura: “Spero di farcela”

Giovanni Terzi è stato ospite a Storie Italiane. Intervistato da Eleonora Daniele il compagno di Simona Ventura ha parlato dell’evoluzione della sua malattia. Una malattia di origine genetica che colpisce i polmoni, identica a quella che portò alla morte la madre, che si è complicata dopo la positività al Covid dello scorso inverno. Un’intervista a cuore aperto nel corso della quale non sono mancati i momenti di commozione.


Giovanni Terzi ha spiegato come raccontare la sua malattia sia diventato quasi terapeutico. Poi è passato a spiegare come, come qualche mesa fa, l’ha scoperta: “Dopo una serie di analisi ho scoperto di avere una malattia genetica che ho ereditato da mia madre, fino ad allora non ne sapevo nulla, a un certo punto si è accesa e ha iniziato ad uccidere la respirazione e il mio polmone. Si tratta di una malattia degenerativa che devo curare con medicine che però mi hanno creato anche altri problemi come il diabete”.

Giovanni Terzi


Giovanni Terzi, una battaglia lunga e difficile

Un impatto molto duro sul corpo e sulle mente di Giovanni Terzi: “Ho avuto un momento molto duro, ho pensato che in un periodo in cui era tutto a posto è comparsa la malattia. Ho affrontato tutto con Simona e poi dopo è partita la speranza, io sono convinto che riusciremo ad evitare di arrivare al trapianto di polmoni. Ci sono cose a cui non voglio guardare, aspetti di questa malattia a cui non voglio pensare, sto facendo di tutto per evitare alcune cose, come di andare in giro con l’ossigeno, e spero di farcela”.

Giovanni Terzi


Poi Giovanni Terzi ha aggiunto: “Mi reputo un uomo fortunato. Ogni mese vado in ospedale e mi danno la terapia, sono cure monoclonali e possono dare complicazioni fastidiose, ma io non ho avuto nulla, se non le avessi tollerate sarebbe stato un problema. A dicembre mi diranno se queste cure riescono ad arrestare la malattia o se bisognerà fare un possibile trapianto”.

Giovanni Terzi

Quindi Giovanni Terzi ha continuato: “All’inizio ho pianto tantissimo e forse era anche rabbia, ma adesso niente, penso che ho una vita fantastica e credo che ogni giorno della mia vita vale 100 giorni normali. Simona ha ridato progetto alla mia vita, ha dato senso a tutto, facciamo fatica a staccarci, stiamo così bene con i nostri ragazzi. Nella malattia mi è stata sempre vicino”.


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