Gino Cecchettin è stato ospite ieri sera, domenica 10 dicembre, di Fabio Fazio a Che tempo che fa. Un’intervista che era stata preceduta da polemiche con chi, in maniera inappropriata, accusava il padre di Giulia di sfruttare il dramma della figlia per apparire. A riaccendere le polemiche, o a disintegrarle a seconda dei punti di vista, ci ha pensato Fabio Fazio in diretta ieri sera facendo calare una coltre gelida in studio. L’intervista di Gino Cecchettin, apparso stanco e provato, è stata commentata sui social centinaia di volte.
Scrive una telespettatrice sulla pagina instagram del programma: “Avete visto l’intervista di quest’uomo? ecco questo è il risultato corretto e più bello di un uomo che ammette di essere stato ignorante rispetto a determinati argomenti e di essersene interessato solo nel momento in cui ha subito quello che ha subito, questo è un uomo che è riuscito a decostruire, fare ammenda e decidere di cambiare davvero la società che sta attorno a lui”.
Gino Cecchettin insultato dagli hater, la risposta di Fabio Fazio
“Dovrebbe essere preso da esempio da tutti gli uomini ed invece viene preso di mira dagli minus habens che sanno di essere così ma hanno paura di venire identificati come gli uomini di m che sono, passano il loro tempo piangendo sui social ad urlare “non siamo tutti così, siamo oppressi, ci discriminate”. Perché sono uomini di scarsa qualità”.
“Con scarse capacità di analisi della realtà ma soprattutto benefattori consapevoli e complici consapevoli di una cultura misogina che uccide le donne! Questo è l’esempio di un uomo che ha capito, che la cultura ed il paradigma maschile di aggregazione sono tossici”. I minus habens sopracitati sono gli hater contro cui anche Fabio Fazio si è scagliato.
“Noi oggi non daremo alcuna soddisfazione a quelli che ora stanno vergognosamente inviando messaggi di odio nei confronti di Gino Cecchettin, è inqualificabile chi si premette di giudicare un dolore così grande senza nemmeno poterlo sfiorare, né con la comprensione del cuore né della ragione. Li lasciamo alla loro drammatica solitudine”.