Romanzo variopinto e straordinariamente intelligente, l’ultimo libro dello scrittore quarantatreenne Afonso Cruz racconta di una follia bella e buona, o un colpo di genio. Se è vero che il vino era la bevanda dei romani, degli oppressori, e la birra quella del popolo, allora Gesù non poteva far altro che bere birra. Anche all’ultima cena, soprattutto all’ultima cena: non acqua in vino, ma acqua in birra. Il professor Borja, filosofo razionalista acquartierato in un angolo sperduto dell’Alentejo. Si dice che se la montagna non va da Maometto, Maometto va alla montagna. Seguendo questo adagio popolare un piccolo paesino dell’Alentejo viene trasformato in una Gerusalemme portoghese per esaudire l’ultimo desiderio dell’anziana Antónia che vorrebbe, più di ogni altra cosa, compiere un pellegrinaggio in Terra Santa. Tra i personaggi che calcano il palcoscenico di questa messinscena accuratamente preparata si susseguono Rosa, la nipote di Antónia, appassionata lettrice di romanzi western e convinta che la Vergine Maria si sia sostituita alla sua vera madre; una ricca signora inglese, che dorme dentro lo scheletro di una balena e organizza simposi filosofici con un bramino indiano e un sacerdote nigeriano. Una commedia surreale e grottesca sull’amore, sulla perdita e sui cambiamenti che travolgono e condizionano le nostre vite.
Gesù beveva birra
Afonso Cruz
Prezzo € 16,50
La Nuova Frontiera
