Nutrire anima e corpo: i segreti del monaco buddista per essere zen in cucina

Preparare con cura il pasto per far sì che l’anima diventi più ricca e generosa. Non lasciare né gettar via neppure una briciola di cibo, una volta che è stato servito. Non mangiare troppo, né troppi tipi di cibo diverso, anche se in piccole quantità. Ecco alcuni segreti culinari dei monaci buddhisti la cucina dei quali porta benessere al corpo e allo spirito. Ora, i segreti della cucina dei suddetti è racchiusa in un libro: La cucina del monaco buddhista. 99 ricette zen per nutrire il corpo e l’anima di Kakuho Aoe (Vallardi).

(Continua a leggere dopo la foto)

La loro cucina, rigorosamente vegetariana, è sana, a basso contenuto calorico, utile come dieta disintossicante e ha sapori così delicati da incarnare la quintessenza del gusto. Kakuho Aoe, monaco della scuola Jodo Shinshu e cuoco del tempio Ryokusenji di Tokyo, nel suo libro non descrive solo ricette, ma delinea un percorso gastronomico che fa riscoprire il piacere del cibo e della sua preparazione, aprendo a un’esperienza nuova nella relazione con noi stessi e con il mondo. Che cosa mangiano i monaci? Il dashi (brodo), per esempio. Che deve essere preparato rigorosamente prima così da permettere alla nostra anima di calmarsi e affrontare spiritualmente il futuro. E poi di tutto, tutte cose preparate con cura e amore, con cotture delicate che esaltino i nutrienti dei cibi. I monaci sanno talmente ascoltare che sono in grado di capire dal rumore se una cosa è cotta o meno.. Ecco alcune delle pietanze che trovate nel libro.

(Continua a leggere dopo la foto)