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Expo, grande successo per ‘The Waterstone’: così aziende e protagonisti dell’arte e della cultura del nostro paese si sono presentati al mondo

 

Oltre cinquecento le aziende protagoniste, 184 giorni di programmazione no stop, 250 eventi artistico-culturali. Sono alcuni dei numeri che fotografano l’esperienza di Intesa Sanpaolo, official global partner di Expo Milano 2015, sul Decumano, con lo spazio The Waterstone, visitato in sei mesi da 700mila persone. Il bilancio è stato tracciato a Expo dal consigliere delegato e ceo della banca, Carlo Messina, nel corso di ‘Intesa Sanpaolo per Expo Milano 2015: un impegno per la crescita del Paese’: “Pensiamo di aver contribuito al successo di Expo”, dice.

L’investimento complessivo per l’Expo è stato di circa 50 milioni di euro, compresa la sponsorizzazione e i servizi offerti, come ad esempio le strutture di pagamento. Il ritorno di immagine, sottolinea Messina, “è stato superiore alle aspettative”. I biglietti emessi dalle filiali e dalla piattaforma online della banca sono stati 650mila e il volume delle transazioni effettuate attraverso la filiale e i 22 atm nel sito espositivo è stato di 130 milioni di euro.

“A Expo – aggiunge Messina – vanno riconosciuti due grandi meriti: quello di aver dato al mondo l’opportunità di conoscere meglio l’economia reale del nostro Paese, costituita da eccellenze in ogni settore, dall’imprenditoria all’arte e alla cultura, e quello di aver reso possibile che queste eccellenze, insieme a istituzioni, associazioni di categoria e università riuscissero a fare sistema”, sottolinea il consigliere delegato.

Con il ciclo ‘Ecco la mia impresa’, Intesa Sanpaolo ha portato a Expo 400 società italiane, differenti per dimensioni e settori. A farla da padrone è stato l’agroalimentare per il 60%, poi design e innovazione con il 35% delle presenze per chiudere con aziende della moda con il 5%. In totale sono state 530 quelle presenti e 35 le start-up innovative; tutte le società hanno coinvolto a loro volta oltre 3mila aziende, italiane e internazionali.

Vittorio Meloni, responsabile della Direzione centrale relazioni esterne, spiega che per Intesa Sanpaolo “è stata un’esperienza molto bella e molto nuova. Il nostro mestiere non è fare gli espositori in una grande manifestazione internazionale” e la banca si è dovuta “un po’ inventare” questo ruolo. “Abbiamo cercato una nostra linea di presenza, basata sulla cultura, sull’arte e sulle imprese: attorno a questi poli abbiamo organizzato molti eventi e raccolto intorno a noi un interesse crescente”, dice.

“Il nostro mestiere – aggiunge Messina – è di portare le aziende ad avere una vetrina e a poter avere degli incrementi di fatturato con nuovi clienti: qui ha trovato la massima realizzazione”. Insomma, l’Esposizione universale milanese, con i suoi sei mesi di incontri ed eventi, “è stata l’occasione per rafforzare i legami con tutte le aziende principali con le quali operiamo: sono molto soddisfatto”, conclude il consigliere delegato.

Caffeina news by AdnKronos

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