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Esclusivo: un complotto inglese per rapire “Nessie”, il mostro di Loch Ness

Il mostro di Loch Ness? Non esiste. Però esistono mille storie sulla sua possibile esistenza. Una tra le più incredibili l’ha raccontata il Daily Mail: negli anni Trenta ci fu un complotto inglese per rapire il mostro e mostrare la sua carcassa a Londra. In quegli anni gli scozzesi credevano davvero nell’esistenza di “Nessie”: gli avvistamenti e le segnalazioni alle autorità erano talmente tanti che lo “Scottish Office”, nel dicembre del 1933, decise di aprire un file sul mostro.  


Il Principe Filippo chiese alla Royal Navy di cercare la creatura. Nel 1934 sia il Museo di Storia Naturale che il Royal Scottish Museum erano interessati a Nessie: gli scozzesi chiedevano nuove leggi per proteggerlo e perché temevano che Londra potesse catturare il mostro per metterlo in mostra. Tutte queste rivelazioni sono state fatte da David Clarke nel suo libro “Britain’s X-traordinary Files”: “Durante gli anni trenta Nessie era un’icona scozzese, un simbolo dell’identità nazionale. C’era una genuina indignazione verso la possibilità che il corpo del mostro fosse messo in mostra a Londra»”.   Secondo alcuni documenti trovati ad Edimburgo, la pressione in Scozia cresceva perché il Parlamento siglasse un atto per evitare che Nessie venisse catturato o ucciso. La campagna era condotta dal deputato Murdoch MacDonald, che assicurava che la creatura non era un mito: “L’evidenza della sua presenza è indubitabile. Troppe persone hanno visto qualcosa di anormale per mettere in dubbio la sua esistenza”.  

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