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“Presi a calci nel sedere…”. Emilio Fede è nero, l’impensabile attacco a Mediaset

Emilio Fede contro Mediaset

La notizia della chiusura di StudioAperto, Tg4 e SportMediaset è stata una vera e propria bomba e in poche ore tanti volti che hanno lavorato negli ormai storici tg sono intervenuti per commentare. Nel primo pomeriggio di lunedì 15 novembre alcune fonti di Cologno Monzese hanno chiarito all’AdnKronos

“Semplicemente una riorganizzazione interna delle ‘line’ di tutte le testate in un’ottica di ottimizzazione: ma volti e loghi delle testate resteranno diversificate. Lo chiariscono all’Adnkronos fonti di Cologno Monzese spiegando che l’unico cambiamento visibile sarà il cambio di nome di News Mediaset in TgCom. In tre anni sono previsti 45 uscite incentivate su base volontaria. Ma – fanno notare a Cologno Monzese – negli stessi tre anni sono previste le assunzioni di 15 giovani giornalisti”, si legge ancora sull’agenzia di stampa.

Emilio Fede contro Mediaset


Emilio Fede contro Mediaset

Intervistato dal quotidiano online Fanpage, lo storico direttore del TG4 Emilio Fede ha commentato la notizia: “Tutto quello che contribuisce a diminuire il potere dell’informazione è da respingere con tutte le forze. Il Tg4 è nato e proseguito con me e continua a esserci per la volontà di tanti colleghi che si accingono a lasciare il posto di lavoro, se non per la disoccupazione, per il trasferimento. Ciò significa che l’informazione è a rischio”.

Emilio Fede contro Mediaset

“Io qui non esprimo solidarietà, mi vergogno di dire che dobbiamo muoverci per difendere l’informazione. Ma su, per favore. Non voglio neanche sentirla questa cosa. L’informazione, qualunque essa sia, è la vita della libertà”. Il direttore poi si rivolge ai vertici Mediaset: “State per uccidere, o contribuire ad uccidere, una rappresentanza dell’informazione, davanti alla quale tutti bisognerebbe inchinarsi”.

Da Madiaset hanno chiarito che il logo del Tg4 non sarà toccato, ma per Emilio Fede la situazione non cambia: “È una magrissima consolazione. Io ero e resto a disposizione di tutti, senza compenso, se posso dare una mano per salvare i posti di lavoro. L’informazione, piano piano, di questo passo, viene presa a calci nel sedere”.

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