Tutti i possessori di cani si saranno resi conto che i nostri fedeli amici riconoscono le parole, di certo non tutte, ma abbastanza per farli capire. Questo perché i neuroni canini reagiscono al linguaggio in una maniera molto simile ai neuroni umani, in quanto sanno riconoscere alcuni termini allo stesso tempo la modalità con la quale queste parole vengono rivolte.
Anche nei cani, hanno scoperto due psicologi della University of Sussex, queste due capacità linguistiche avvengono in due parti distinte del cervello. Nello studio pubblicato questa settimane sulla rivista “Current Biology”, Victoria Ratcliffe e David Reby spiegano inoltre che il rumore attiva l’emisfero cerebrale opposto alla fonte del suono, sia nei cani che nei loro padroni. Ciò significa che se chiamate il vostro quadrupede stando alla sua destra, le vostre parole accenderanno il suo emisfero sinistro, magari facendo alzare l’orecchio corrispondente. (continua dopo la foto)
Per verificare cosa succede quando la voce del padrone arriva da due parti contemporaneamente, Ratcliffe e Reby hanno condotto un semplice esperimento (vedi il video in basso): il cane comunque gira la testa, come se il suo cervello favorisse un emisfero invece di un altro.
In un secondo esperimento, i due psicologi hanno provato a usare un sintetizzatore vocale per dare un ordine al cane. Quando l’animale ha sentito le parole prive di qualsiasi tono emozionale, ha girato la testa verso destra per dare un significato al messaggio. Quando invece alle parole è stata aggiunta l’intonazione emotiva, allora il cane ha girato la testa verso sinistra per decifrare l’emozione. “Questo studio rende ancora più evidente il fatto che i nostri cani ascoltano non soltanto in base a chi siamo e secondo quello che diciamo, ma anche a chi lo stiamo dicendo”, ha specificato Ratcliffe.
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