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“Trovate tracce di sangue”. Dora Lagreca, è stata la famiglia ad accorgersene: la prova consegnata in Procura

Continua a far discutere il caso di Dora Lagreca, la 30enne morta nelle settimane scorso dopo essere caduta dal quarto piano di un palazzo a Potenza. Stavolta a parlare sono i genitori. La versione del fidanzato, indagato per istigazione al suicidio subito dopo la tragedia, non convince i famigliari. Il giovane aveva spiegato di aver visto Dora Lagreca prendere la rincorsa verso il balcone, aveva spiegato di aver provato ad afferrarla quando ha scavalcato l’inferriata ma di non essere riuscito ad evitare la caduta nel vuoto.


A far scattare un piccolo campanello di allarme uno degli ultimi post di Dora Lagreca su Facebook in cui la 30enne scrive. “Spesso ci fa male chi conosciamo”, poi un un’altro aggiunge: “Gli uomini dovrebbero avere famiglie non amanti”. Dora Lagreca da poche settimane aveva ottenuto un posto in una scuola in provincia di Potenza, nel comune di Tito.


Dora Lagreca, la versione del suicidio non convince la famiglia

Secondo i famigliari non aveva dato mai segnali che potessero far immaginare un suicidio, per questo non si danno per vinti. Per questo, dopo che gli inquirenti hanno restituito ai suoi cari alcuni oggetti personali di Dora Lagreca, hanno fatto notare come sugli orecchini ci fossero tracce di sangue. Il legale della famiglia ha subito provveduto a mandare i gioielli in Procura visto che potrebbe essere un nuovo elemento utile alle indagini.


Si cerca di capire principalmente se la sera in cui è morta Dora indossasse o meno gli orecchini e se li aveva addosso durante la caduta. Del caso di Dora Lagreca si è parlato anche a Quarto Grado, la trasmissione di Gianluigi Nuzzi in onda su rete 4. In trasmissione si è parlato tanto del rapporto tra i due fidanzati, della gelosia di entrambi, di un “amore tossico” e di continui regali dopo le liti.


E di una gelosia che avrebbe addirittura spinto l’uomo a “controllare” il cellulare della trentenne. A confermarlo in trasmissione è stato proprio l’avvocato Lagreca che ha parlato di una app con cui appunto Antonio avrebbe potuto controllare tutti i messaggi che la donna inviava: “È quanto mi hanno riferito ed è uno dei temi di indagini che sottoporrò agli inquirenti”, ha detto l’avvocato della famiglia di Dora Lagreca.


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