La nuova stagione di Domenica In, partita da poche settimane sull’ammiraglia Rai, ha già acceso un dibattito acceso e polarizzante. Al centro delle polemiche non soltanto la conduttrice Mara Venier, volto storico del programma, ma anche i suoi tre nuovi compagni di viaggio: Teo Mammucari, Tommaso Cerno ed Enzo Miccio. Già dalla prima puntata, l’intervento in diretta della Premier e ascolti giudicati al di sotto delle aspettative hanno sollevato critiche e discussioni. La seconda puntata, poi, ha fatto parlare ancora di più per il netto calo degli ascolti, generando malumori e incertezze sul futuro del programma domenicale.
A smorzare i toni, nelle ultime ore, è intervenuto il direttore del daytime della Rai, Angelo Mellone, che in un’intervista a FanPage.it ha invitato tutti alla prudenza. “È impossibile giudicare un programma da due puntate, andate in onda in condizioni particolari, la prima era una domenica caldissima e l’altra è andata in sovrapposizione alla vittoria dei campionati del mondo di pallavolo maschile, e quando ha cominciato credo fosse intorno al 35 per cento…”, ha spiegato il dirigente, lasciando intendere che i numeri non vadano letti in modo affrettato.
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Mara Venier, il comunicato ufficiale della Rai su di lei
Secondo Mellone, infatti, le prime due puntate rappresenterebbero casi isolati e non possono essere prese come metro di giudizio per l’intera stagione. “Per ora si tratta di due puntate ‘episodio’, che fanno storia a sé…Si capiranno le cose realmente con la prossima puntata…”, ha chiarito, indicando la terza domenica come una sorta di prova del nove per Mara Venier e il suo rinnovato gruppo di lavoro.

Non sono mancate, tuttavia, osservazioni critiche sulla formula scelta quest’anno. Molti spettatori non sembrano aver gradito la conduzione corale, con il ruolo accanto a Mara Venier di tre co-conduttori dalle personalità forti e molto diverse. A tal proposito, sempre Mellone, intervistato dal portale Biccy.it, ha invitato a non trarre conclusioni premature: “Le prime due puntate non possono essere oggetto di valutazione comparativa…Fra quattro o cinque puntate sarei più in grado di fare una valutazione…”. Un richiamo alla calma che sottolinea la possibilità di rimodulare il contenitore domenicale in base alla reazione del pubblico.
Lo stesso direttore ha voluto anche precisare che eventuali cambiamenti non sarebbero esclusi. “A differenza dei format, i programmi contenitore possono essere man mano modificati, cambiati, rimodulati…”, ha ricordato, lasciando aperta la porta a correzioni di rotta qualora fosse necessario. Sull’innesto di Teo Mammucari, Enzo Miccio e Tommaso Cerno, Mellone ha poi chiarito che la scelta non è stata imposta dall’alto, ma nasce direttamente dalla volontà della conduttrice: “Gli innesti sono stati voluti dalla conduttrice e concordati dalla produzione…”.


La domenica corale di Mara Venier è un flop? Parla in direttore Rai * Biccy https://t.co/7jH33ijD2j
— BICCY.IT (@BITCHYFit) October 2, 2025
A rendere ancora più acceso il dibattito è stata l’ospitata della Premier Giorgia Meloni nella prima puntata, durante lo spazio dedicato al riconoscimento della cucina italiana come patrimonio Unesco. Un gesto che molti hanno letto come una scelta politica, ma sul quale Mellone ha voluto mettere un punto definitivo: “Era una cosa super partes e istituzionale…Sono felice di averla fatta intervenire a Domenica In, e lo rifarei mille volte a prescindere da chi ricopre la carica di governo e con quali maggioranze…”.
Il dirigente Rai è convinto che le polemiche siano state alimentate soprattutto da chi ha visto soltanto brevi estratti sui social, senza seguire la trasmissione nella sua interezza. Per ora, dunque, Domenica In resta sotto osservazione, in attesa che le prossime puntate possano chiarire se la nuova formula riuscirà a conquistare davvero il pubblico della domenica pomeriggio o se, invece, sarà necessaria una revisione per riportare il programma ai livelli di successo che da sempre lo contraddistinguono.


