Corpus 1462 è un evento che rievoca quello che fu allo stesso tempo il più grande spettacolo del teatro medioevale e l’atto di transizione tra il teatro medioevale e rinascimentale. Ancora oggi Viterbo porta i segni di quella spettacolare parata. Se passeggiando per Corso Italia o per Via San Lorenzo non si vedono profferli è perché quegli elementi architettonici, così tipici della Città di Viterbo, furono abbattuti per permettere agli apparati scenografici della processione originaria di attraversare liberamente il centro cittadino. Lo volle Pio II, il papa che con i suoi cardinali e con le corporazioni cittadine organizzò, realizzò la grande e storica festa teatrale.
Ancora oggi in Città ci sono opere pittoriche, stemmi e fontane che ricordano quell’evento in cui i cieli furono coperti completamente di ricche stoffe, le rappresentazioni profane si mescolarono con le rappresentazioni sacre, le architetture effimere si fusero con le architetture reali, le architetture reali cambiarono per sempre e le fontane diedero vino.

Il 29 agosto prossimo a partire dalle 17,00 e fino a notte fonda si svolge a Viterbo un evento che costituisce un ibrido tra un party, una grande mostra, uno spettacolo e un dj set. Si tratta della rievocazione in chiave postmoderna del più grande spettacolo della storia del teatro medioevale. Sul percorso originario della processione teatrale voluta da Pio II nella seconda metà del XV secolo, tra la Rocca Albornoz e il Palazzo dei Papi, percorrendo 1.337 metri di palcoscenico ideale, si snoderà “Corpus 1462”.
Il Museo Colle del Duomo realizzerà un focus particolare sulla tavoletta michielangiolesca e ospiterà anche le illustrazioni della processione di Pio II realizzate da Paul Whitehead, storico illustratore dei Genesis.
Corpus 1462 nelle sue manifestazioni di piazza è gratuito. Tuttavia per accedere a mostre, performance, feste e spettacoli indoor sono previsti dei biglietti.

“E’ un’occasione unica per avere uno sguardo più riflessivo sulla Città. Corpus 1462 non fa uno statement su Viterbo ma ne dà una visione completamente nuova attraverso la collisione delle prospettive, mischiando tecniche e stili in una narrazione polivocale.” dice Gian Maria Cervo, direttore del Festival Quartieri dell’Arte e aggiunge “Seguire Corpus sarà come girare per Viterbo potendo guardare attraverso i muri e le epoche”.