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“Non dovevate farlo!”. Bufera a ‘Tale e quale show’. Il cantante è una furia: attacco letale dopo la diretta tv

Nella serata di ieri, venerdì 20 novembre, è andata in scena la finale di ‘Tale e Quale Show’, la trasmissione di Carlo Conti. A vincere l’edizione 2020 del programma è stata Lidia Schillaci, che ha ricevuto una marea di complimenti per le sue performance. Ma un’imitazione fatta durante la puntata ha scatenato una furiosa polemica, che sta proseguendo anche nella mattinata odierna. Un durissimo attacco nei confronti del concorrente che arriva proprio da un grande artista.

Il protagonista di ‘Tale e Quale Show’ Sergio Muniz ha deciso di imitare il bravissimo cantante Ghali. E proprio quest’ultimo si è arrabbiato non poco per la scelta fatta, in particolare su un dettaglio che tutti hanno potuto notare. Il rapper 27enne si è scagliato contro il programma e l’imitatore attraverso alcune storie pubblicate sul suo profilo Instagram. Il suo riferimento è stato al blackface, che non gli è andato proprio giù. Andiamo a capire di più cosa è successo in queste ore. (Continua dopo la foto)


Il blackface è una pratica, usata a fine 1800, nella quale attori bianchi si dipingevano la faccia di nero per ridicolizzare i lavoratori di colore. Dunque, è considerata da molti razzista e questa decisione della trasmissione Rai non è stata gradita da Ghali. Il quale ha affermato: “Non c’è bisogno di fare blackface per imitare me o altri artisti. Potete dire che esagero, che mi devo fare una risata e che non si vuole offendere nessuno, lo capisco. Ma basta essere ignoranti per offendere”. (Continua dopo la foto)

L’artista nato a Milano ha proseguito: “Non bisogna essere per forza cattivi o guidati dall’odio per offendere. Si può anche essere delle brave persone non sapere che la storia della blackface va ben oltre un semplice make-up, trucco e travestimento. Non facciamo una bella figura né con chi è meno superficiale in questo paese e nemmeno con chi ci guarda da fuori. Ci sono tante caratteristiche che si possono riprodurre ed imitare in un personaggio. Questa è la seconda volta che mi emulate così”. (Continua dopo la foto)

La riflessione di Ghali si è conclusa in questo modo: “Mi viene dipinta la faccia usando luoghi comuni e paragoni su aspetto fisico e bellezza. Non mi sono offeso, davvero, ma nemmeno ho riso. Bastava l’autotune ed un bel look. Perché il blackface è condannato ovunque, specie in un anno come questo, in cui gli avvenimenti e le proteste sono state alla portata di tutti”.

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