Per salvare la tv italiana dal declino servono le purghe staliniane. Almeno a sentire Gianni Boncompagni, che comincerebbe il repulisti dalla Rai: “Licenzierei l’ottanta percento delle persone assegnando un vitalizio. Ne bastano venti per mandare avanti la baracca” dice in un’intervista a Il Giornale. Il papà di Pronto, Raffaella? e Non è la Rai vorrebbe infierire sulle fiction più seguite: “Fucilerei Don Matteo a piazza Mazzini davanti al cavallo, con tutti gli autori. A Montalbano darei l’ergastolo!” Nemmeno Mediaset si salverebbe: “Quelli di Rete Quattro, dalle segretari ai dirigenti… per tutti il carcere duro, 41 bis“. La ricetta di Boncompagni è: più autori degni di questo nome, meno format. “L’autore non c’è più, perché nel format non serve. Oggi non c’è spazio, molti format sono pronti a scattare. Un programma deve essere già un successo nel mondo. Il funzionario fa i format“.