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Bambini e televisione, le nove regole d’oro per “gestire” il problema

Il primo manuale per genitori che spiega come applicare il metodo dell’educazione emotiva per crescere bene i figli. ispirato ai principi dell’intelligenza emotiva, “Nostro figlio” di Ulisse Mariani e Rosanna Schiralli (Mondadori) è un libro rivolto a chi sta per avere un bambino e a chi già ne ha, a chi ha figli piccoli o già adolescenti. Ulisse Mariani e Rosanna Schiralli offrono  anche su  Caffeina un vero e proprio vademecum. 

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Voi mamme e voi papà dovete considerare la televisione una delle possibili alternative ludiche, cercando di sfruttarne ogni potenzialità positive che senz’altro offre. Va quindi fatta fruire ai figli per un tempo ragionevole (mai più di due ore al giorno), scegliendo programmi adatti e, se possibile, almeno all’inizio, visionati insieme, non tanto per controllare o censurare, ma per “impostare” la curiosità, il senso critico, il divertimento, la capacità di scegliere e decidere cosa guardare.

Ecco per voi una serie di consigli per un uso sano e critico della televisione.


• Proponete ai vostri figli programmi adatti all’età. Non è sempre opportuno suggerire trasmissioni serie ed istruttive, che potrebbero risultare a volte pesanti e noiose. E’ consigliabile invece, per quanto possibile, orientare i figli verso programmi belli, stimolanti e interessanti (musica, documentari, cartoni animati, fiabe, trasmissioni specifiche per bambini o per ragazzi) che abbiano linguaggi comprensibili per la loro età.
 
• Guardate la televisione insieme a loro. Assistere insieme ai programmi televisivi aiuta bambini e ragazzi ad interpretare meglio quanto vedono e ad avere un atteggiamento più attivo di fronte alle immagini ed alle emozioni da esse suscitate. Assistere insieme ai programmi televisivi può costituire una ulteriore palestra per allenamenti emotivi e un’occasione di condivisione.
 
• Non utilizzate troppo spesso la televisione come punizione o premio. Se lo fate attribuirete al piccolo schermo un valore morale che non ha e che non deve avere. Inoltre nel proibire la visione, renderete i programmi ancora più desiderabili.  
 
• Stabilite in accordo con i figli il tempo da dedicare alla televisione. Si calcola che la quantità consentita è di circa un’ora e mezza al giorno durante il periodo scolastico e di circa due ore durante le vacanze o i giorni di festa.
 
• Tenete la televisione spenta durante le ore dei pasti e dell’esecuzione dei compiti a casa. Dividersi tra televisione, studio e pasti favorisce la diminuzione dell’attenzione e della concentrazione a tutto discapito dell’apprendimento e della comunicazione. Non date mai alla televisione il potere di sottrarre lo spazio di dialogo all’interno della famiglia. Non abituatevi a tenere il televisore acceso anche soltanto come sfondo, convinti che tanto nessuno lo sente o lo vede.
 
• Non lasciate il telecomando completamente nelle mani dei vostri figli, soprattutto se piccoli. Il continuo zapping potrebbe produrre delle conseguenze dannose in quanto tende a frammentare dialoghi e ragionamenti, privilegiando quasi esclusivamente la visione dell’azione. Saltare da un canale all’altro causa una comprensione parziale dei contenuti ed una frammentazione dei nessi e delle trame a scapito della coerenza, dell’organizzazione logica e della percezione dell’intero.
 
• Evitate che i figli guardino programmi televisivi la mattina prima di andare a scuola. Costituisce una brutta abitudine. Svegliarsi e, ancora insonnoliti, avere la percezione di farsi cullare dalle immagini dello schermo al plasma stanca, non fa bene al cervello e può rendere nervosi per tutto l’arco della mattinata.
 
• Indicate sempre valide alternative alla televisione. Sarebbe bene promuovere la lettura (magari anche per approfondire temi e argomenti visti su qualche programma), invitare alle attività sportive, favorire l’incontro con gli amici.
 

• Niente televisione durante le vacanze. Durante le vacanze trascorse fuori casa è opportuno rinunciare alla televisione, prendendo coscienza, in tal modo, che sua maestà la Tv non è poi così… indispensabile.

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