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“Virus resiste sulle superfici”. Covid, le regole per sanificare lo smartphone

Se ci pensate è uno degli oggetti che più tocchiamo durante la giornata: parliamo naturalmente del nostro smartphone. Ed è notizia di queste ore che il nostro amato “amico” potrebbe rivelarsi un gran problema sanitario. Ma partiamo con ordine. L’esperimento dell’agenzia scientifica nazionale australiana è stato infatti condotto in laboratorio e al buio, tuttavia è già stato dimostrato che la luce del sole uccide il virus (anche se è fondamentale capire in che modo e quanto tempo le occorre).

Non solo, moti studiosi nutrono alcuni dubbi sulla reale minaccia rappresentata dalla trasmissione del virus da una superficie al corpo umano, al contatto quindi. Sembra infatti che sia molto più probabile trasmettere il Covid per via aerea. Tuttavia, si parla di rischio “minore”, ma non di certo di rischio nullo, per cui è sempre consigliato igienizzarsi spesso. Ma non solo le mani, ad esempio, in questo caso, igienizzare lo smartphone è un’azione consigliatissima, a prescindere dal Covid. È per questo che ora bisogna solo stare e farlo molto più spesso. (Continua a leggere dopo la foto)


Da quello che emerge secondo la ricerca australiana, quindi, il COVID-19 può resistere fino a 28 giorni sugli schermi degli smartphone se mantenuto ad una temperatura di circa 20° C. In confronto, il virus dell’influenza può sopravvivere nelle stesse condizioni per 17 giorni. A commento arriva il pensiero del professor Ron Eccles, ex direttore del Common Cold Centre presso l’Università di Cardiff. Il medico non è d’accordo con lo studio, non sul metodo, ma in quanto creerebbe un “paura inutile nel pubblico“. È davvero così? (Continua a leggere dopo la foto)

Il professor Ron Eccles ha poi chiarito un fatto. Secondo il medico i ricercatori australiani hanno posto le particelle di Covid direttamente sul vetro dello smartphone, mentre normalmente gli agenti patogeni “finiscono sulle superfici insieme alla saliva e al muco i quali, grazie alla presenza di particolari enzimi, accelerano la distruzione del virus”, spiega. (Continua a leggere dopo la foto)

Detto ciò, dobbiamo fare una premessa: suddetto sperimento è stato condotto al buio e in laboratorio, dove le condizioni sono molto diverse rispetto alla vita di tutti i giorni. Inutile quindi allarmare la popolazione senza un dato scientifico certo e veritiero. In ogni caso, essere un poco più prudenti e pulire spesso il telefono non è poi una pena eccessiva se la si compara alla nostra salute.

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