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Il pezzotto: il decoder pirata per avere Sky, Dazn e Netflix a 12 euro al mese. Ma si rischia il carcere

Il pezzotto: così è stato ribattezzato a Le Iene il servizio IPTV che consente di vedere gratis Sky, Netflix e Dazn. Il noto programma televisivo andato in onda su Italia 1 nella serata di mercoledì 10 ottobre ha lanciato una sorta di inchiesta proprio sul fenomeno che rappresenta al meglio la cosiddetta pirateria televisiva, un fenomeno che sembrava esser stato debellato con l’avvento di Sky nel 2004; con Stream e Tele+, agli albori del Duemila, invece la pirateria televisiva era parecchio diffusa. Ma come funziona questo sistema chiamato a Napoli – città dove Le Iene hanno ‘indagato’ – pezzotto e nelle altre parti del Bel Paese semplicemente come IPTV? Il servizio prende forma, come esposto da uno dei tecnici dell’installazione del servizio intervistati da Le Iene, direttamente dalla Romania. (Continua a leggere dopo la foto)



Come si fa ad avere Sky  – tra i quali servizi On Demand e Primafila – oltre Dazn e Netflix in modo gratuito? Il pezzotto prende forma grazie ad alcuni server che, come viene evidenziato dal servizio de Le Iene, vengono acquistati da persone fisiche. Questi ultimi poi rivendono i flussi trasmessi da questi server sotto forma di abbonamenti completi. Sul cosiddetto pezzotto o IPTV ci sono infatti tutte le piattaforme, ovvero Sky, Mediaset Premium, DAZN ed anche Netflix. (Continua a leggere dopo la foto)


Come fare per avere ‘il pezzotto’? Basta avere una Smart TV dove sarà necessario scaricare un’app. In alternativa si deve acquistare un box Android su cui installare la stessa molto rapidamente: basterà inserire il link offerto dalla persona che installerà il tutto. Così sarà possibile avere via internet tutti i contenuti sopra citati. Secondo quanto riportato da Le Iene i prezzi  si aggirano tra i 10 e i 15 euro mensili, corrisposti in nero ovviamente. Precisamente 12 euro poiché l’abbonamento è pari a 144 euro mensili esclusi i 60 per l’attivazione. Tutti i canali sono disponibili e anche contenuti On Demand o magari Primafila e canali provenienti dall’estero. Questo significa che in media si risparmierebbero circa 400 euro rispetto alla totalità degli abbonamenti insieme. Secondo gli studi, si tratta di un giro di migliaia di euro, che finiscono nelle tasche dei pirati e non delle piattaforme: e non si parla solo dell’Italia, perché questi abbonamenti esistono anche in altri Paesi, in Europa ma non solo. (Continua a leggere dopo la foto)


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Ma cosa si rischia ad avere ‘il pezzotto’ e non pagare Sky, Netflix e Dazn?  Non solo una multa. Infatti, contrariamente a quanto fatto trasparire dagli intervistati a Le Iene, coloro che usufruiscono di questo servizio di pirateria rischiano una denuncia penale e una pena da 1 a 3 anni di reclusione. Polizia Postale e Guardia di Finanza stanno cercando di fermare questo fenomeno.

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