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Mars One, un biglietto per Marte senza garanzia di ritorno

Giacinto De Taranto, 33 anni, ingegnere aerospaziale, è tra gli undici italiani selezionati per formare il primo equipaggio (due donne e due uomini) del Mars One, ambizioso progetto pionieristico di colonizzazione del Pianeta Rosso. A dicembre 2013 si è svolto il primo round di selezioni che ha ridotto il numero degli aspiranti a 1.058 (586 uomini e 472 donne), numero ulteriormente ristretto  a 705 dall’ultima selezione. Nell’intervista pubblicata dal Corriere della Sera racconta: «Ho saputo negli Stati Uniti che cercavano astronauti. Non ho esitato, anche se c’era quella clausola della sola andata». Prima un questionario con una quindicina di domande («Tipo: qual è stata l’esperienza più choccante? Ho risposto: un incidente in macchina, sono vivo per miracolo»). Poi un video di 60 secondi, nel quale convincere tutti di essere il candidato ideale e spergiurare di avere senso dell’umorismo. Richiesta curiosa. «Evidentemente danno importanza alla capacità di essere allegri, non vogliono musoni».


Progetto guidato dal ricercatore olandese Bas Lansdorp, Mars One è stato concepito nel 2010, con l’obiettivo di stabilire una colonia permanente su Marte. Secondo il planning di Lansdorp, nel 2014 verrà prodotto il primo satellite per le telecomunicazioni da inviare nell’orbita di Marte, nel 2016 si invieranno circa 2 tonnellate e mezzo di rifornimenti, nel 2018 il primo veicolo esplorativo senza equipaggio, avrà il compito di trovare il punto ideale dove insediare la colonia su Marte.

 

Il primo gruppo di persone arriverà nel 2023 dopo un anno di viaggio, e verrà raggiunto nel 2025 dal secondo gruppo di astronauti e così via fino a raggiungere il numero massimo previsto di 40 coloni. Mars One, per motivi economici, come onestamente ammettono gli organizzatori, attualmente non prevede biglietti di ritorno ma è alla ricerca di fondi sia per la sua stessa realizzazione sia per aumentarne le possibilità di riuscita (e magari anche quelle di rientro dei volontari) . Per ora si è resa disponibile la Endemol, specializzata nella produzione di reality show, che in cambio potrà seguire con le troupe i prossimi test, le prove di intelligenza e di adattabilità in un ambiente ostile».

 

De Taranto è consapevole dei rischi a cui andrebbe incontro, gli scienziati stessi sono molto scettici sulle possibilità di sopravvivenza sul pianeta rosso, ma lui è determinato e spiega: «So che allo stato ci sono molti problemi da superare. Primo fra tutti, le radiazioni solari. Se non si trova il modo di schermarle è impossibile sopravvivere». Dunque? «Tutti gli esperti concordano che, se si vuole, l’uomo metterà presto piede su Marte. Non c’è solo questa iniziativa, altri privati e le agenzie spaziali internazionali stanno studiando come riuscirci. Adesso non abbiamo la tecnologia, ma io sono ottimista, tra dieci anni chissà».

 


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