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Corea del Sud e la prima rete 5G nazionale, l’avvio della quarta rivoluzione industriale?

Lo scorso venerdì la Corea del Sud è stato il primo paese al mondo ad inaugurare una rete nazionale 5G, aprendo le porte di quella che ormai da tempo viene definita come la “quarta rivoluzione industriale”.

Ovviamente sembra scontato che proprio il paese dove ha sede il principale produttore di componentistica 5G, la Samsung, sia stato il primo ad offrire questa opportunità. Lo stesso giorno infatti, il colosso sudcoreano ha messo in vendita il suo Galaxy S10 5G che ha permesso ai cittadini della Corea del Sud di essere i primi al mondo a godere della quinta generazione di trasferimento dati.


Nonostante negli Stati Uniti avessero annunciato già il mercoledì che le città di Chicago e Minneapolis sarebbero state le prime ad offrire una rete 5G (che tra l’altro sembrano avere qualche problema), le dimensioni ridotte della Corea del Sud hanno permesso il raggiungimento per primi di questo ambizioso obiettivo.

Del resto, nei suoi circa 100.000 mq di superficie ben più del 90% della popolazione vive nella regione della capitale, cosa che ha facilitato le operazioni di messa in opera e il collegamento per tutto il paese.

La prima rete nazionale 5G della Corea del Sud sarà anche il banco di prova per la tanto ultimamente discussa Huawei, che con le sue infrastrutture ha contribuito a realizzare quest’opera e adesso ha la possibilità di dimostrare l’affidabilità della sua tecnologia che molti paesi occidentali hanno bandito dalle proprie reti per paura dello spionaggio.  

Per avere un’idea di quello che ci aspetta prossimamente per l’arrivo di questa tecnologia nel nostro paese, diamo un’occhiata alle tariffe che hanno adottato i principali operatori di telecomunicazioni sudcoreani. SK Telecom, KT e LG Uplus offrono pacchetti limitati a partire da 55.000 won (43 euro/48 dollari), fino ad arrivare a cifre oltre gli 80.000 won (circa 62 euro/70 dollari) per contratti senza limitazioni.

Se a questo si aggiunge anche il costo per un device capace di connettersi a questa tecnologia, salta all’occhio che in un primo momento sicuramente non sarà conveniente per chiunque. Infatti, oltre al già citato Samsung S10 5G, per cui i sudcoreani hanno pagato per il modello più economico (256 gigabyte) circa 1,39 milioni di won (circa 1.000 euro), il prossimo smartphone disponibile per questa tecnologia sarà il V50 Thinq della (strano a dirsi) sudcoreana LG, al prezzo di 1,2 milioni di won (circa 940 euro).

Oltre a questo, il tipo di applicazioni che verranno prodotte per la tecnologia 5G, comporteranno il consumo dei dati delle tariffe basilari in poche ore, e per questo la maggioranza degli utenti si vedrà obbligata a scegliere i pacchetti più cari senza limitazioni.

D’altronde, con questa tecnologia è previsto lo sviluppo della realtà aumentata e della realtà virtuale per renderle di uso comune, oltre alle moltissime nuove applicazioni che troveranno spazio con il 5G.

Come infatti commenta Lorena Castillo responsabile di cercotech.it: “sicuramente tutto questo vedrà una crescita esponenziale della vendita di tutti gli accessori e i gadget collegati allo sviluppo di queste applicazioni, non solo a livello ludico, ma anche per una grande varietà di applicazioni”.

Basti pensare che la tecnologia 5G permetterà una trasmissione dati fino a 50 volte più veloce rispetto agli standard che conosciamo oggi, aumentando la possibilità di business e servizi. Ad esempio, l’aumento della connessione di massa per un’automazione su larga scala tramite la cosiddetta IoT (internet delle cose), capace di rendere al 100% le fabbriche robotizzate o creare delle vere città intelligenti.

In Italia già qualche anno fa sono stati iniziati progetti 5G, ma siamo ancora lontani da poter avere una copertura di questo tipo su tutto il territorio. In ogni caso, la piena istituzione della quarta rivoluzione industriale, che solleva sfide sociali molto importanti, è iniziata e allo stesso tempo ha già fatto indiscutibilmente un enorme passo avanti.

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