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Violentata a 14 anni. Ma l’orrore non si ferma qui: il padre la obbliga a sposare il suo stupratore per un motivo assurdo. Una storia squallida, che lascia a bocca aperta

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Sembra una storia d’altri tempi, i tempi dei delitti d’onore, delle “fuitine” e dei matrimoni combinati, ma invece è accaduto nel 2015 e non nel profondo sud del nostro paese (come qualcuno potrebbe aver pensato), ma negli Stati Uniti, in quella provincia americana arretrata che, più che al mondo rutilante dello showbiz, assomiglia a quella società raccontata magistralmente in “Non aprite quella porta”, film del 1974 in cui viene descritto uno spaccato di vita terrificante, emblema delle contraddizioni del paese di Obama e Charls Manson. Il fatto è accaduto nello stato dell’ Idaho, dove un padre ha fatto qualcosa che nessun genitore dovrebbe mai fare.

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Lui, il padre, si chiama Keith Strawn ed è finito in carcere per avere costretto la figlia di soli 14 anni ad andare in sposa ad Adam Seaton un ragazzo più grande di lei di ben 10 anni. Il motivo è assolutamente agghiacciante. La ragazza nel 2015 era stata violentata dall’uomo ed era rimasta incinta e per questo motivo il padre, invece di proteggere la figlia dall’abuso subito e dal suo stupratore, ha pensato che la soluzione migliore fosse far sposare i due ragazzi. Come riportato dalla stampa, appena Strawn ha saputo quello che era accaduto alla figlia, l’ha immediatamente portata insieme a Seaton in Missouri dove li ha fatti sposare. In quello stato, infatti, è consentito il matrimonio tra giovani minori di 15 anni, ammesso che ci sia il consenso dei genitori, qualora sussistano condizioni particolari come appunto una gravidanza. 

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Il fatto fortunatamente è stato denunciato e sia il padre che lo stupratore sono stati condannati. Il padre della giovane nel corso del processo ha dichiarato di avere operato la scelta migliore per la figlia:

“Amo molto mia figlia e non vorrei mai farle del male o metterla in pericolo, ma se è rimasta incinta allora si doveva sposare, forse preso “una decisione sbagliata”.

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Il legale di Strawn, nella sua requisitoria in difesa dell’uomo, ha detto alla corte che alla base della decisione del suo cliente c’era una “motivazione religiosa” e che la ragazzina sembrava essere in disaccordo con la decisione paterna:

 “Mi ha detto lei stessa che suo padre le ha chiesto diverse volte, durante il viaggio in Missouri e anche il giorno del matrimonio, se fosse quello che voleva fare”. 

La vicenda si è conclusa con una pena di 120 giorni di carcere per il padre, mentre lo stupratore, che ha ammesso il crimine, è stato condannato a 15 anni di reclusione. La ragazzina, intanto, ha avuto un aborto spontaneo e il suo matrimonio è stato annullato.

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