Lei, 15 anni, era stata aggredita da un pedofilo che l’aveva violentata quando era soltanto una bambina. Quando ha saputo che l’uomo che le aveva rovinato la vita era tornato in libertà, non è riuscita a resistere. Troppo l’odio covato, la rabbia per quella notizia. Lo ha cercato e colpito a morte. E il giudice, a sorpresa, si è schierato dalla sua parte.
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Protagonista di questa drammatica storia è una ragazzina di Bradford, nel Regno Unito. Nel 2009 era stata vittima degli abusi di uomo 55enne che, dopo poco meno di sei anni di carcere, era stato scarcerato. Non bastasse, l’aguzzino ci aveva subito tenuto a contattare la vittima per farle sapere di essere di nuovo a piede libero.
Troppo, per la giovane. Che, armata di coltello, lo ha rintracciato e ha bussato alla sua porta. Quando l’uomo ha aperto, lo ha colpito alla pancia prima di sussurrargli all’orecchio “ho intenzione di ucciderti”. Poi altri colpi, fatali.
Un giudice di nome Jonathan Durham Hall si è però offerto di pagare di persona le spese processuali per la ragazzina. Jonathan è anche riuscito a farle evitare il carcere, condannandola piuttosto a due anni in un centro di riabilitazione per minori: “Sarebbe una disgrazia imperdonabile mandare una sopravvissuta come te in prigione”, ha detto. A motivare la decisione del giudice, la convinzione che la giustizia inglese fosse stata troppo tenera con il pedofilo che abusò della ragazza quando aveva solo otto anni.
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