Bombardamenti russi hanno colpito un centro di produzione di aeromobili Antonov che si trova nei pressi dell’aeroporto Sviatoshyn, a circa 10 km dal centro di Kiev. Lo affermano fonti dell’amministrazione comunale. In precedenza era stato riportato che ad essere colpito era stato lo scalo Antonov (Hostomel), un importante terminal cargo e base aerea.
Almeno due persone sarebbero morte nel quartiere di Obolon, a Kiev, dove stamani sarebbe stato colpito un edificio residenziale di nove piani. Lo riporta The Kyiv Independent, precisando che altre tre persone sono state trasportate in ospedale. Su Twitter vengono diffuse immagini attribuite ai servizi di emergenza ucraini che mostrano fiamme e vigili del fuoco al lavoro.
Tra le vittime dell’attacco a Irpin c’è invece Brent Renaud, il videogiornalista del New York Times ucciso a colpi d’arma da fuoco da soldati della Russia. Renaud, che non era in missione per il New York Times, insieme al fratello Craig, anche lui regista indipendente, in carriera ha prodotto una serie di documentari. Tra gli altri “Surviving Haiti’s Earthquake: Children”, vincitore del duPont-Columbia Award 2012, premiato insieme al progetto multimediale del New York Times “A Year at War” come un esempio di narrazione artistica e interattiva vissuta online.
Un’altra vittima della guerra è la donna simbolo dell’attacco all’ospedale di Mariupol. Lo scatto che la immortalava sulla barella mentre si teneva il grembo è diventata una delle foto simbolo di quella tragedia e in queste ore è arrivata la conferma della sua scomparsa. Purtroppo i medici non sono riusciti a salvarle la vita e anche il suo bambino non ce l’ha fatta.
Più fortunata l’altra donna immortalata dai fotografi poco dopo il bombardamento dell’ospedale. Marianna Pidhurska, la beauty blogger fotografata con il pigiama a pois mentre scendeva le scale tra le macerie, la sera del 10 marzo ha invece dato alla luce una bambina e sta bene.