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Turchia, la repressione voluta da Erdogan coinvolge anche lo sport. Mandato d’arresto per il campione, che ha giocato anche in Italia. Ecco chi è e di cosa è accusato

  • Storie

 

Anche il mondo dello sport rientra nella Grande purga in corso in Turchia. Infatti tra gli ultimi mandati d’arresto, per «appartenenza a gruppo terroristico armato», c’è anche quello contro Hakan Sukur, l’ex bomber di Torino, Parma, Inter e della nazionale turca che peraltro lo scorso anno ha lasciato con la sua famiglia dopo l’apertura di un procedimento a suo carico per “insulti” a Recep Tayyip Erdogan. È accusato di appartenere alla “rete” del predicatore Fethullah Gülen, considerato il regista del fallito golpe del 15 luglio.

Sukur ha 44 anni e non ha mai nascosto la sua affiliazione politica. Dopo aver smesso di giocare nel 2008 ha iniziato la carriera in politica proprio nel partito di Erdogan.

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Fu eletto deputato nel 2011 nelle file di una lista del Partito di Giustizia e Sviluppo (AKP). Tuttavia due anni dopo se ne andò dopo quando si consumò la rottura fra Erdogan e il suo ex alleato Gülen. L’ex giocatore, che secondo alcune informazioni si troverebbe negli Stati Uniti, come il suo “padrino politico”, ha però negato qualsiasi coinvolgimento nel fallito colpo di Stato.

Il rapporto con Erdogan si incrina in modo definitivo: viene addirittura aperto un procedimento a carico di Sukur per “insulti” al presidente, così l’ex giocatore decide così di andarsene dal suo Paese per trasferirsi in California con la sua famiglia. Sukur è colpevole? Lui ha ammesso il rapporto di simpatia con il predicatore, ma ha negato qualsiasi coinvolgimento nel fallito golpe.

Da calciatore, in Italia, dopo una poco brillante esperienza nel Torino (1995) arrivò all’Inter nel 2000-01 (24 presenze e 5 reti) e l’anno successivo passò al Parma (15 presenze, 3 reti). Sukur è il miglior realizzatore di tutti i tempi della nazionale turca (51 gol in 112 partite), tre volte capocannoniere del campionato in patria, detiene anche un particolare primato: realizzò nel gol più veloce segnato in un Mondiale: nel 2002 in Corea del Sud, dopo 10,8 secondi, proprio contro i padroni di casa, battuti poi 3-2 dalla Turchia nella finale per il terzo e quarto posto.

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