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“Non potevamo crederci”. Gizem, la bimba orfana salvata dal terremoto in Turchia. Sola al mondo, oggi la notizia da lacrime: “Un miracolo”

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Torniamo a parlare del terremoto che ha colpito Turchia e Siria lo scorso febbraio. Come molti ricorderanno una scossa di magnitudo 7.9 della scala Richter con epicentro nella provincia di Gaziante, nel sud della Turchia, non lontano dal confine con la Siria, ha provocato morte e distruzione. Un’ecatombe di proporzioni immani, con decine di migliaia di vittime per non parlare dei danni a case, strade, edifici e beni archeologici e culturali di incommensurabile valore.

Dopo la distruzione è scattata la ricerca dei dispersi, una corsa contro il tempo per cercare di salvare chi è rimasto sepolto dalle macerie. Ancora oggi è difficile quantificare il numero dei morti viste le migliaia di persone che non sono state ancora ritrovate. Il mese scorso si parlava di 50mila morti, ma nel frattempo si è continuato a scavare. Tra le tantissime storie drammatiche, come quella della studentessa della Sapienza morta in seguito alla tragedia, c’è anche quella di Yasemin Begdas che a causa del terremoto ha perso le tracce della figlia di tre mesi.

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Una famiglia distrutta, ma tra le macerie avviene il miracolo

La sfortunata Yasemin Begdas ha perso tutta la sua famiglia a causa del terremoto. Suo marito e due figli sono morti sotto le macerie, mentre da quella maledetta notte tra il 5 e il 6 febbraio non aveva più notizia della terza figlia, la piccola Vetin di appena tre mesi e mezzo. Ebbene, dopo 54 giorni dal teremoto la mamma ha potuto riabbracciare la figlia che, davvero è il caso di dirlo, miracolosamente si è salvata da quel terribile disastro. La piccola è stata soprannominata “Gizem” che in turco significa “Mistero”

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All’abbraccio tra madre e figlia era presente anche il ministro della Famiglia turco Derya Yanik che ha dichiarato: “Vetin è davvero un miracolo. Il fatto che sia sopravvissuta e non abbia avuto problemi di salute ci ha toccato il cuore”. La piccola Vetin è stata tratta in salvo dalle macerie dopo ben cinque giorni di ricerche e subito portata in ospedale per essere curata.

La mamma Yasemin Begdas ha dovuto attendere quasi due mesi prima di poterla riavere tra le sue braccia. Una storia di speranza in mezzo a tanto dolore. Come quella di Musa, bimbo di 10 mesi salvato dai soccorritori nella provincia meridionale di Kahramanmaras e trasportato in ospedale nella provincia di Mersin. Solo dopo 50 giorni i genitori hanno potuto riabbracciarlo. Entrambi i bambini, Vetin e Musa, hanno potuto ritrovare la propria famiglia grazie all’esame del Dna. Erano dispersi, sembravano morti, sono tornati alla vita e alle loro famiglie.

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