E’ successo nella regione del Golan vicino al confine tra Israele e la Siria. Un bimbo dell’età di tre anni ha ricordato una una sua vita precedente, raccontando di essere stato ucciso con un’ ascia. Accompagnato nel villaggio, ha mostrato agli anziani, il posto in cui l’ assassino aveva sepolto il suo corpo e proprio dove aveva indicato il bambino hanno trovato uno scheletro, dopodichè ha fatto vedere che li era stata sepolta anche l’ arma del delitto. Dopo aver scavato con la sorpresa di tutti è stata ritrovata anche un’ ascia. La storia è riportata nel libro del terapista tedesco Trutz Hardo ma è diventato virale nell’ultima settimana. Il protagonista della storia apparteneva all’ etnia drusa e nella sua cultura l’esistenza della reincarnazione è accettata come dato di fatto. La sua testimonianza però ha sorpreso tutta la comunità: quando ha iniziato a parlare, ha detto alla sua famiglia di essere stato ucciso da un colpo alla testa con un’ascia. I bambini di questa etnia, raggiunta l’età di tre anni, vengono portati nel luogo della loro vita precedente, se ne conservano memoria. Il bimbo, però, ha fatto molto di più trovando lo scheletro e l’ascia e ricordando anche il nome del suo assassino. Quando gli fu davanti, il volto del presunto killer divenne bianco ma non ammise l’omicidio.
