Stava lavorando nell’azienda di macelleria dove era impiegato. Una giornata come un’altra, occupato a svolgere le solite mansioni. Di colpo, però, un gancio si è staccato e lo ha centrato in pieno, penetrandogli la testa e fuoriuscendo poco sotto l’orecchio. Un impatto violentissimo, che lo ha sollevato dal suolo e lasciato a penzolare a mezz’aria per diversi minuti. Il racconto incredibile di questo sopravvissuto.
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Protagonista di questa vicenda raccontata dal tabloid inglese Metro è un uomo di nome Jason Matahiki, originario della Nuova Zelanda. La compagnia proprietaria della fabbrica nella quale lavorava è stata oggi condannata a pagare un risarcimento di quasi 60mila euro, colpevole di non essere stata in grado di garantire misure di sicurezza sufficienti a proteggere i propri dipendenti.
Lui, 44 anni, spiega che da quel drammatico momento sono passati due anni, ma riprendersi è stato durissimo. Ha rischiato di subire danni permanenti al cervello, non ha dormito per settimane a causa dei dolori alla testa e degli incubi continui. Ora, a fatica, è riuscito a rialzare la testa.
“Non ricordo molto dell’incidente – spiega – quello che so è che un minuto stavo lavorando e il minuto dopo mi sono svegliato in ospedale, scoprendo che era passato un giorno intero”. Per puro caso, Jason non ha riportato danni permanenti. Nei mesi successivi è iniziata la battaglia legale con la Affco, azienda che ora dovrà risarcirlo per i danni subiti. “Hanno provato a negare tutto – conclude il signor Matahiki – per fortuna la verità è venuta a galla“.
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