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“Cosa sta succedendo ai 5 passeggeri”. Sottomarino scomparso, cosa dice l’esperto su questi casi

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Titan, la ricostruzione dell'implosione: "Morti il 30 millesimi di secondo"

È corsa contro il tempo per rintracciare e salvare i cinque occupanti del Titan, il sommergibile disperso da domenica mentre scendeva verso il relitto del Titanic, al largo delle coste del Canada. All’interno del sottomarino Titan si trovano Hamish Harding, un esploratore e uomo d’affari britannico di 58 anni, presidente della società aeronautica Action Aviation, e ancora l’uomo d’affari pakistano Shahzada Dawood, amministratore del Seti Institute, insieme a suo figlio Suleman.

>> “Non solo il problema dell’ossigeno”. Sommergibile disperso, l’altra notizia choc sui passeggeri

Nel Titan anche Stockton Rush, l’amministratore delegato di OceanGate, la società che ha organizzato la missione e Paul-Henry Nargeolet, francese di 73 anni esperto in esplorazioni. Come detto, del sommergibile si sono perse le tracce domenica in caso di emergenza il Titan dispone di una riserva di ossigeno sufficiente per 96 ore circa.

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Sommergibile scomparso, cosa succede dentro il Titan: i sintomi dell'ipossia


Sommergibile scomparso, cosa succede dentro il Titan: i sintomi dell’ipossia

La riserva di ossigeno finirà oggi, giovedì 22 giugno, tra le 11 e le 12 di oggi. Le possibilità di sopravvivenza delle cinque persone a bordo del Titan sono ridotte all’osso e la giornalista Rita Cavallaro, in articolo per il quotidiano on line L’identità, ha spiegato cosa si prova a restare imprigionati all’interno di un sommergibile. Cavallaro ha raccontato la terribile esperienza del padre Vincenzo, quando nel novembre 1969 il sommergibile Calvi, a bordo del quale si trovava insieme al resto dell’equipaggio, ebbe un incidente.

Sommergibile scomparso, cosa succede dentro il Titan: i sintomi dell'ipossia

“Eravamo in trappola, senza soluzioni e si scatenò il panico. Ho visto uomini sbattere la testa contro le pareti, altri distesi a terra a piangere disperati, c’era chi urlava, chi correva da una parte all’altra. E nel mentre l’ossigeno si consumava. Mi distesi a terra… mi ero arreso”, il racconto di Vincenzo Cavallaro. La stessa esperienza, con tutta probabilità, è quella che stanno vivendo le persone imprigionate nel Titan.

Con la mancanza di ossigeno si va incontro all’ipossia: una condizione di carenza dell’ossigeno a livello dei tessuti dell’organismo. I sintomi dell’ipossia sono capogiri, fiato corto, stato confusionale, mal di testa, tachicardia, aumento della frequenza del respiro, aumento della pressione, perdita della coordinazione, problemi di vista e cianosi.


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