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Sorriso delizioso, bellezza acqua e sapone, 21 anni di entusiasmo e un grande sogno che ha deciso di realizzare: il giro del mondo con calma. Dopo gli studi, Mia parte dall’Inghilterra e arriva in Australia. Una sera, davanti al suo ostello, però, succede

  • Storie

 

Gli attentati da parte dei sodali del sedicente stato islamico, durante questi anni, hanno colpito maggiormente, oltre le zone del Medio Oriente e del Nord Africa, paesi europei come Francia, Belgio e Germania. Oltre oceano, gli attentatori avevano sempre e solo concentrato il loro fuoco di morte, sugli Stati Uniti e nessun altro paese era stato interessato dagli attacchi terroristici. L’Australia aveva subito un attacco solo nel 2014 ad opera di un estremista iraniano, e l’azione aveva portato alla morte dei due ostaggi presi dall’uomo.

Una serie di accoltellamenti avvenuti oggi in pieno centro nel nord Queensland, hanno fatto tremare gli australiani.

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L’uomo, un francese di 29 anni avrebbe urlato “Allah Akbar” prima di compiere le sue aggressioni e a perdere la vita sarebbe stata una giovane ragazza inglese di 21 anni.

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Mia Ayliffe-Chung, giovane inglese originaria di Belper nel Derbyshire, era in Australia da pochi giorni ed è stata uccisa proprio di fronte l’ostello di Home Hill, dove viveva. La ragazza alla fine dei suoi studi era partita da Wirksworth, in Inghilterra, per un viaggio in giro per il mondo. Sulla sua pagina Facebook, aveva postato foto e video sui suoi viaggi e aveva visitato paesi come Marocco, Turchia, India, Vietnam e Indonesia. Una volta arrivata in Australia, aveva ottenuto un posto di lavoro come cameriera in un prestigioso hotel della zona.

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La giovane, descritta dagli amici come una ragazza “piena di energia” e come “una ragazza dalla felicità contagiosa”, tutto poteva immaginare tranne che un uomo l’accoltellasse, senza nessun motivo apparente, durante la sua permanenza nella terra dei canguri. Nella mattinata di oggi, Smail Ayad, il 29enne autore dell’omicidio e ora agli arresti, ha accoltellato a morte la ragazza, ferito altri due passanti, un inglese di 31 anni e un australiano di 46 anni e, come se non bastasse, ha ucciso anche un cane che gli si era lanciato addosso. Tutto ripetendo e urlando “Allah Akbar” e facendo così pensare ad un attentato. Di diverso avviso il capo della polizia del Queensland, Steve Gollschewski, che dopo poche ore dall’omicidio, oltre ad aver chiarito che l’uomo non sembra avere collegamenti diretti con l’Isis, ha dichiarato che l’assassinio:” non riguarda razza o religione. È un comportamento criminale individuale”.

 

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