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Se un medico dice a una mamma: “Ognuno ha una disgrazia, sua figlia è Down”

“Signora, ognuno ha le sue disgrazie. Ma se lei ha deciso di fare un figlio dopo i 40 anni, non poteva che nascere down”. Parole terribili riferite da una mamma che se l’è sentite dire da un medico dell’Ufficio igiene dell’Asl 16 di Padova. Lei è madre di una bimba di 8 mesi, nata con la sindrome di Down e che si era rivolta a quell’ufficio per il rilascio di un pass auto per trasporto disabili. “Una frase – racconta Valeria Carnio – che mi ha lasciata impietrita. Mi sono sentita ferita, tanto più che era un medico a dirmi che mia figlia è una disgrazia, mia figlia che per me è solo una grande gioia e che ogni giorno mi insegna qualcosa. Non sono riuscita a replicare, me ne sono andata cercando di trattenere le lacrime». Questa la storia, come raccontata dal Corriere della Sera.

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Quel 7 ottobre all’Ufficio igiene, c’era il dottor Cesare Torchiarella che ha firmato la certificazione per il pass disabili alla signora. E che respinge ogni accusa. “Non ho mai detto una frase del genere, non mi sarei mai permesso. La signora si è inventata tutto”. Valeria Carnio ribatte: “Perché avrei dovuto inventarmi una cosa del genere? Mi fa male solo a pensarci. Ne ho parlato perchè non voglio che a nessun altro succeda niente di simile. Non voglio che un’altra mamma si senta ferita e umiliata”. Patrizia Tolot dell’Associazione Down Dadi (che sta affiancando la famiglia della piccola) incalza: “Siamo abituati a lavorare con medici e istituzioni molto rispettose. Però a fronte di tanti che lavorano con serietà e impegno nell’Usl 16, ci sono personaggi come questo medico che se ne escono con frasi del genere (e evidentemente nemmeno se ne rendono conto). Questo tipo di persone rovinano la sensibilità e la dedizione di tutti gli altri. Non vogliamo provvedimenti disciplinari, non è questo il punto. Ci interessa il rispetto per la persona e per le scelte di vita. Nel 2014 non dovrebbero esistere situazioni del genere. La diversità non è una disgrazia, ma una ricchezza”. Il dottor Torchiarella insiste: “Chi mi conosce sa che non avrei mai potuto dire una frase del genere, che tra l’altro non avrebbe nemmeno senso visto che oggi la maggioranza delle donne ha figli a 40 anni… Con la signora avevo solo sollevato qualche perplessità sul fatto che chiedesse un pass disabili”. Urbano Brazzale, direttore generale dell’Usl 16, dice: “Mi sembra un comportamento assurdo. Se è davvero andata così, apriremo subito un provvedimento disciplinare. La nostra utenza viene prima di tutto, va tutelata”. Ivana Simoncello, capo prevenzione Usl 16: “Farò tutte le verifiche del caso”.


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