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fattura 1800 euro 8 punti sutura

“Una roba allucinante”. Si ferisce e va al pronto soccorso per mettere dei punti, poco dopo l’amara ‘sorpresa’

  • Storie

“Se cadi e ti fai male ti do il resto”. Chiunque abbia avuto una mamma – vecchio stampo – si è sentito sparare questa frase almeno una volta nella vita. Choc a parte per la brutalità di ricevere un simile ammonimento, sentite cosa è capitato invece ad un 27enne di Macerata che ha avuto la malaugurata sorte di cadere per strada e farsi male a Lione, in Francia.

Il giovane è stato portato in ospedale al pronto soccorso dove lo hanno curato. Lo hanno ricucito con otto punti di sutura. Tutto apposto quindi? Eh, insomma. Il padre, infatti, dopo qualche tempo ha ricevuto una brutta sorpresa per posta: “L’altro giorno nella cassetta della posta ho trovato una fattura scritta in francese“. Sembra un film grottesco, ma è la pura realtà.

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La fattura da 1800 euro per otto punti di sutura

Il fatto è stato riportato da CronacheMaceratesi: “Mio figlio – ha spiegato l’uomo – era andato a Lione per cercare lavoro. A marzo, mentre camminava per strada, è scivolato, è caduto, e si è fatto male a una mano. Si è rivolto al pronto soccorso dove ha consegnato all’infermiera la tessera sanitaria, chiedendo se avrebbe dovuto pagare qualcosa. L’operatrice, però, ha risposto che non era necessario per via dell’assistenza europea”.

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Evidentemente, però, le cose non stavano proprio così. Il ragazzo, ha raccontato il padre, è stato curato: “I medici gli hanno messo otto punti di sutura. Lo hanno rimandato a casa prescrivendogli i medicinali per l’automedicazione”. Sembrava tutto ok, ma nei giorni scorsi a casa dei due è arrivata una lettera da Lione: “Quando l’ho aperta e ho visto la cifra, 1.857,86 euro, mi sono spaventato“. Oltre 1800 euro per otto punti di sutura, più di 232 euro a punto, tanto per dire.

L’uomo ha deciso di rivolgersi all’Azienda Sanitaria Territoriale di Piediripa per avere chiarimenti e gli hanno spiegato che non è il primo a trovarsi in una situazione del genere: “Purtroppo all’estero hanno tariffe più alte rispetto alle nostre. Ho chiesto cosa avrei potuto fare, ma purtroppo pare che non ci siano molte soluzioni. Devo pagare”. Il fatto è che l’uomo è disoccupato da 5 anni, mentre il figlio lavora saltuariamente e, beffa oltre al danno, si era recato a Lione proprio per trovare un lavoro. “Mi hanno detto – ha raccontato l’uomo – che potrei provare a fare una richiesta di rimborso al Ministero della Salute, ma non si sa quanti anni potrebbero passare prima che mi venga riconosciuta la spesa e non è detto che il rimborso copra l’intera cifra proprio perché le tariffe italiane sono più basse rispetto a quelle straniere”.

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