Altra tragica storia di sangue in Turchia e anche stavolta quello che stiamo per raccontare appartiene alla categoria dell’orrore. Era il simbolo della resistenza contro lo stop al Gay Pride a Istanbul. Il corpo, bruciato e mutilato, di Hande Kader, 22 anni, è stato ritrovato l’8 agosto alla periferia della città e identificato una settimana dopo tramite le protesi presso l’istituto di medicina forense. La transgender era stata vista l’ultima volta salire su un’automobile di un cliente. La giovane prostituta era diventata nota alla fine di giugno dell’anno scorso, quando il suo volto era stato fotografato mentre si opponeva agli idranti della polizia che stava disperdendo i partecipanti al Gay Pride.
E divenne un idolo.
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Grande Manifestazione #LGBTI,21agosto,#?stanbul: Hande #Kader,transgender,violentata,mutilata,bruciata @RadicalParty pic.twitter.com/WLEnU5Ns62
— Diritto e Libertà (@DirittoeLiberta) 19 agosto 2016
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“Scenderemo in piazza per chiedere giustizia”, ha assicurato l’associazione per i diritti Lgbt, annunciando per domenica prossima una manifestazione per chiedere la verità sulla morte e contro il silenzio dei media.
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Viva Hande Kader, martire della barbarie nella fosca #Turchia di #Erdogan. https://t.co/Mv9bdkxlXa
— Oscar Giannino (@OGiannino) 20 agosto 2016
La morte della ventiduenne attivista, arrestata due volte in passato durante manifestazioni Lgbt, segue il ritrovamento, avvenuto il 4 agosto, del corpo decapitato di un rifugiato siriano omosessuale, non lontano dal luogo in cui è stato rinvenuto il corpo di Hande Kader.
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