Doveva andare in pensione a breve, ma il destino aveva altri piani per lui. Malcolm Haywood è morto ucciso dalla sua motosega. L’uomo aveva 66 anni e sembra che sia stato vittima di un tragico incidente di giardinaggio. Malcom è morto nella sua casa di Doncaster Way, a Londra, dopo essere caduto da una scala mentre maneggiava un tagliasiepi meccanico. A trovarlo in condizioni disperate, sua moglie. La signora Susan, ignara dell’accaduto, è uscita in giardino per portare una tazza di tè al marito e fargli compagnia mentre sistemava le piante di casa.
Non poteva immaginare che quelli sarebbero stati gli ultimi minuti della vita di Malcom Haywood. La donna, senza perdersi d’animo, ha anche tentato la rianimazione cardiopolmonare, ma non c’è stato nulla da fare. “Avrei voluto trovarlo prima”, ha raccontato alla polizia la donna. “Abbiamo pranzato insieme, poi è tornato in giardino e io sono rimasta in casa. Non mi sono resa conto di quello che stava accadendo”, ha detto.
Malcolm Haywood è morto ucciso dalla sua motosega
Naturalmente le indagini hanno classificato l’accaduto come “incidente”. Suo fratello John ha detto alla stampa: “La sua scomparsa ha lasciato un grande vuoto nelle nostre vite”. In questi giorni è in corso il processo ed è per questo che questa vicenda ha fatto molto parlare di sé. In effetti la morte del signor Haywood è risalente al 20 marzo di quest’anno.
Il signor Haywood, nato a Canning Town nel 1955, era il più giovane di quattro fratelli. Ha lasciato la scuola a 16 anni, ha fatto un apprendistato presso la Royal Mail ed è diventato un meccanico di veicoli. Ha continuato a lavorare per diverse altre organizzazioni, incluso il Tower Hamlets Council. Lui e Susan si trasferirono a Upminster nel 1987 e da allora erano rimasti a Doncaster Way.
Un’indagine della polizia è stata inizialmente avviata come formalità sulla morte del signor Haywood, ma come dicevamo il tutto è stato classificato come incidente. “Perderlo in questo modo deve davvero aggravare il dolore e sono terribilmente dispiaciuto per la tua perdita”, ha detto il giudice alla donna. “Sei nei miei pensieri”, ha concluso.
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