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Le scambiano da neonate nella culla poi, 20 anni dopo, ritrovano i genitori biologici. Gioia mista a terrore… Ma la reazione delle mamme è diversa da come la immaginate voi. Non è terribile?

 

L’attesa di un figlio è un momento meraviglioso, pi arriva quel momento unico in cui il bebè arriva e conoscer quell’esserino che si è atteso per così tanti mesi, cambia la vita per sempre. Questo è quello che accade nella normalità, ma ci sono dei casi assurdi che trasformano la vite dei genitori in un incubo, il peggiore che possa capitare: lo scambio di culla. Questo è quello che è accaduto a due famiglie, private delle loro bambine circa 20 anni fa, in un ospedale di Cannes, in Francia. Poi dopo che la faccenda è stata scoperta le famiglie hanno ottenuto un risarcimento di 2 milioni di euro. Oggi una delle mamme, Sophie Serrano di 40 anni, ha deciso di raccontare la sua storia al programma televisivo “Separate alla nascita” dell’emittente TLC per spiegare la decisione di non rivedere la figlia biologica. Una scelta difficile, ma secondo Sophie, l’unica da prendere per continuare a vivere una vita serena. 

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Sophie all’epoca dei fatti aveva 19 anni: 

“Ricordo che quando me l’hanno riportata, la mia piccola mi sembrava diversa. Ma ero stanca, c’era un gran trambusto e alla fine ho portato la mia Manon a casa».

Poi con il passare del tempo la sua piccola è cresciuta e alcune caratteristiche diventavano sempre più evidenti, come ad esempio il colore scuro della pelle e dei capelli. Le chiacchiere si fecero insistenti, tutti pensavano che Manon fosse frutto di una relazione segreta della donna e a tal punto sono penetrate queste cattiverie che il matrimonio di Sophie è naufragato sotto il peso dei pettegolezzi. E quella separazione, e la causa legale che ne è conseguita, ha portato alla luce la verità. Quando si è trattato di discutere il mantenimento della ragazza, gli avvocati hanno richiesto un test del DNA e i risultati hanno rivelato che la piccola, che ormai aveva dieci anni, non era figlia della coppia. Sophie ha raccontato: 

“Il mondo mi è crollato addosso – ha raccontato Sophie – La mia vita stava cambiando per sempre. Ho perso la mia identità, la mia famiglia. Avevo paura che mi togliessero Manon ed ero devastata all’idea dei danni che avrebbe potuto subire dopo questa notizia. Due bambine erano state scambiate nella culla da un’infermiera e quella tragedia era toccata a noi e a un’altra coppia”.

Poi si è scoperto chi erano i genitori biologici di Manon e dello scambio di culla. Poco dopo le due famiglie si sono incontrate:

“Mia figlia biologica corse verso di me e mi saltò in braccio. Ero sopraffatta dall’emozione: l’ultima volta che l’avevo tenuta tra le braccia era dieci anni prima. Ho visto i suoi occhi, i capelli, il suo viso, il suo sorriso, somigliava al mio ex marito. È stato davvero commovente. Non volevo lasciarla andare”.

 Anche Manon ricorda quel momento: 

“Avevo il naso di mio padre e il colore degli occhi di entrambi i miei genitori. Piccoli dettagli che mi hanno resa felice: finalmente sapevo a chi somigliavo. Tuttavia li sentivo estranei”.

Da principio le famiglie hanno continuato a frequentarsi, ma poi è arrivata la decisione di non vedersi più:

 “L’unico modo per andare avanti con le nostre vite era quello di non vedersi più – ha raccontato Sophie – È stato un periodo difficile, l’unico modo per ristabilire una normalità era distaccarsi”. 

Da quel momento non si sono più visti, ma anche se questa vicissitudine ha cambiato per sempre la vita di 6 persone, Sophie ha detto che il suo amore per la figlia Manon è rimasto lo stesso di sempre: 

“Abbiamo stretto un legame di amore e di fiducia incondizionata. Il nostro rapporto ne è uscito rafforzato”.

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