Era il vigile del fuoco più famoso d’Italia, per quel gesto commovente e pieno di dispiacere. Andrea De Filippo, il giovane pompiere di 27 anni che ha lasciato sulla bara della piccola Giulia un messaggio addolorato: “Scusa piccola, se siamo arrivati tardi”. La bimba è morta nel terremoto di Pescara del Tronto, era la sorellina di Giorgia che invece, dopo 16 ore sotto le macerie, si è salvata, protetta anche dal corpo della sua sorella maggiore. In quel biglietto Andrea aveva espresso un pensiero comune, quel dolore che ogni soccorritore che non arriva in tempo prova.
Poi, a distanza di poche ore il vigile del fuoco scrive u tweet, ora rimosso, che ha sconvolto tutti.
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Per quel tweet ora Andrea De Filippo si scusa, ma le sue parole hanno scosso tutti: “Laura Boldrini, vuoi dare gli alloggi agli sfollati o continuare a metterci quei parassiti degli immigrati?”. Le sue scuse sono state raccolte dall’Huffinghton Post che ha raccolto la sua testimonianza il giorno dopo il funerale: “Sono un volontario, ero lì come essere umano, prima di tutto. Non sono un vigile del fuoco effettivo. Lavoro a chiamata e sogno di diventarlo”. Andrea non pensava che sarebbe finito al centro dell’attenzione internazionale: “Lasciare il biglietto è stato un gesto istintivo, che mi è venuto in mente sul momento”.
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Aver co tributo a scavare e ricacciare questa bambina è stata un’esperienza devastante #terremoto #pescaradeltronto pic.twitter.com/LKougMPhDj
— Andrea De Filippo (@Andrew250789) 25 agosto 2016
Il biglietto ha raccontato De Filippo con voce tremante è stato “un gesto da essere umano, da semplice cittadino, non da vigile del fuoco. Non sono in servizio”. Andrea infatti tecnicamente è un vigile del fuoco discontinuo: “Sono andato per conto mio. Come volontario, non ero in servizio”, insiste per rettificare tutto quello che è stato scritto. Lavora per un periodo di 14 giorni a chiamata e adesso non porta la divisa, quindi era lì come civile.
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Sabato, Andrea era presente ai funerali ma non è entrato nella palestra: “Ho preferito restare fuori. Non ho pianto, ma ho gli occhi lucidi dalla notte del 24 anche perché ho rivissuto questa esperienza a distanza di sette anni. Io sono dell’Aquila”. Ed è – racconta ancora – pensando a come è stata gestita l’emergenza L’Aquila che ha scritto il tweet molto poco felice: “È stato un momento di rabbia, mi è ribollito il sangue. Chiedo scusa agli immigrati, ma non si deve ripetere un’altra Aquila”.
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