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Ha dei profondi occhioni verdi, un sorriso dolcissimo e un’espressione adorabile, ma, se questa bimba di 10 anni è così “popolare”, non c’entra nulla il suo aspetto fisico. Quando scoprirete chi è e cosa fa, non crederete ai vostri occhi

  • Storie

 

Ha solo 10 anni e le idee già chiare su ciò che farà da grande, questa bimba palestinese. Il sogno di Janna Jihad Avyad è quello di studiare giornalismo all’università di Harvard e lavorare per le principali emittenti americane, CNN o FoxNews. “Il mio desiderio più grande è quello di poter raccontare della Palestina laddove non se ne parla poi così spesso”, ha raccontato la bambina in un’intervista ad Al Jazeera. Janna vive con la famiglia nel villaggio palestinese di Nabi Salih, situato in Cisgiordania. Dall’età di 7 anni la bambina racconta quello che accade quotidianamente nel suo paese. Il suo dovere, come ha raccontato lei stessa, è quello di raccontare le ingiustizie da parte delle forze israeliane in Cisgiordania e parlarne sulla sua pagina di Facebook, Snapchat e YouTube.

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Ha compiuto 10 anni da poco più di un mese Janna, eppure sa già qual è la sua passione che lei considera un’occupazione a tempo pieno. “Dove vivo io non ci sono molti giornalisti che possono inviare il nostro messaggio dalla Palestina al resto del mondo. Pertanto, ho pensato che dovessi essere io a inviarlo e mostrar loro cosa accade nel mio villaggio”. A ispirare la bambina è stato lo zio, Bilal Tamini, fotografo freelance che ha spesso documentato la violenza dei soldati israeliani nei confronti degli abitanti di Nabi Salih. La passione di Janna si è poi acuita in seguito all’uccisione di due componenti della sua famiglia, un cugino e uno zio, uccisi dalle forze israeliane durante degli scontri.

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Da allora Janna ha impugnato l’Iphone della mamma, e ha iniziato a girare alcuni vide mentre era in viaggio con la famiglia. Ha documentato tutto ciò che accadeva a Gerusalemme, a Hebron e Nablus. Ha ripreso le marce di protesta, le persone detenute ai posti di blocco e la violenza contro i bambini palestinesi innocenti. “La macchina fotografica è come un’arma, anzi, è più potente di un fucile. Grazie a lei posso inviare il mio messaggio alle persone che, a loro volta, lo trasmetto ad altri”. Il canale che utilizza per diffondere le foto e i video (in arabo e in inglese) è Facebook, che vanta più di 60mila seguaci. La famiglia ha sempre appoggiato la passione di Janna, anzi, ne va molto fiera: . “Sono orgogliosa di mia figlia, perché come tutti i bambini condivide le sue paure, le sue emozioni, ciò che sente e le innumerevoli difficoltà che deve affrontare per poter andare a scuola”, ha raccontato la mamma di Janna, Nawal Tamimi. La mancanza di prospettive future e la voglia di essere adulta prima del tempo, non hanno però cancellato l’ingenuità della bambina, che alla domanda su come dovrebbe essere il suo mondo ideale, lei ha risposto: “Vorrei fosse rosa”.

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