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“Rischio tumore”. Farmaci ritirati dal mercato: alto rischio di contaminazione

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farmaco ritirato rischio tumore

Elevato rischio di contaminazione con sostanze cancerogene, il gruppo ritira il farmaco dai banconi. Secondo quanto riportato dai media nazionali la contaminazione sarebbe avvenuta tanto nelle fasi di produzione quanto in quelle di stoccaggio di alcuni farmaci utilizzati per controllare la glicemia nei pazienti affetti da diabete di tipo 2. A dare l’allarme e denunciare il rischio per la salute è stata la Food and Drug Administration statunitense (Fda).


Secondo quanto dichiarato dall’Fda lo scorso agosto, dei livelli eccessivi del potenziale cancerogeno erano stati rilevati nei farmaci in esame durante i test standard richiesti per verificare nei medicinali l’eventuale presenza di sostanze chimiche aliene al composto. Questa contaminazione si sarebbe venuta a verificare Si tratta di Januvia e Janumet, prodotti dalla casa farmaceutica Merck & Co. (Mrk.N), una delle più grandi al mondo. Azienda che ha il suo quartier generale a Readington, New Jersey, mentre in Italia ha sede a Roma.

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Scrive il Giornale come: “venne attestata una percentuale eccessiva rispetto ai limiti consentiti di nitrosammine, quelle ritenute particolarmente pericolose per la salute umana. Alcune nitrosammine, gruppi di composti organici, sono ad oggi classificati, sulla base di test condotti in laboratorio, come possibili o probabili cancerogeni per l’uomo”.

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La società ha presentato un rapporto alla Food and Drug Administration (FDA) statunitense dopo aver identificato la causa principale della presenza di una nitrosamina chiamata NTTP in alcuni lotti dei farmaci. NTTP appartiene alla classe dei composti nitrosammine, alcuni dei quali sono classificati come probabili o possibili cancerogeni per l’uomo, sulla base di test di laboratorio, secondo la FDA.

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L’impurità è sorta principalmente durante lo stoccaggio, così come durante la produzione, ha affermato Bloomberg News. Stando a quanto riferito da fonti di Bloomberg News, quindi, la casa farmaceutica avrebbe migliorato il suo processo di controllo della qualità per i medicinali e prevederebbe di essere in grado di ridurre progressivamente i livelli di impurità entro limiti ritenuti accettabili entro la fine di quest’anno.

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