Un boato, poi le urla strazianti e il rumore assordante delle sirene delle ambulanze. L’esplosione è avvenuta all’interno di una palestra universitaria dove si stava celebrando una messa con decine di persone. I soccorsi arrivati sul posto nel giro di pochissimi minuti si sono trovati di fronte una scena straziante: sangue, feriti e corpi senza vita. Sarebbero quattro le vittima accertate, ma non è chiaro se il bilancio sia destinato a salire.
Altre persone sono state portate in ospedale, alcune in codice rosso mentre altre hanno riportato ferite lievi. In totale sono 42 i feriti. La matrice dell’esplosione è chiara: terrorismo, probabilmente di matrisce islamica. Non è la prima volta che eventi del genere si verificano nell’area tanto che, da anni ormai, le misure di sicurezza nella zona sono altissime. Sfortunatamente le forze di polizia non sono riuscite ad evitare questa nuova tragedia.
Filippine, esplosione durante la messa: quattro morti
Che ha colpito Marawi, Sud delle Filippine. L’Università di Mindanao (dove si stava tenendo la funzione) con un comunicato si è detta “profondamente rattristata e scioccata dall’atto di violenza” e ha condannato “inequivocabilmente e con la massima fermezza questo atto orribile e insensato”. Duro il commento del presidente delle Filippine, Ferdinand Marcos Jr.
“Condanno nel modo più fermo possibile gli atti senza senso e odiosi perpetrati da terroristi stranieri presso la Mindanao State University e le comunità di Marawi questa domenica mattina presto. Gli estremisti che esercitano violenza contro gli innocenti saranno sempre considerati nemici della nostra società“. Anche Mamintal Alonto Adiong Jr, governatore della provincia di Lanao del Sur a Mindanao, ha condannato il ”violento attacco”.
“Qui nella mia provincia, sosteniamo i diritti umani fondamentali, compreso il diritto alla religione. Anche gli attacchi terroristici contro gli istituti scolastici devono essere condannati perché questi sono luoghi che promuovono la cultura della pace e formano i nostri giovani affinché siano i futuri plasmatori di questo Paese”.