Nuove ipotesi spuntano sulla morte di Sara Bosco, la sedicenne trovata in overdose in un padiglione abbandonato dell’ex ospedale Forlanini e morta tra le braccia della madre: istigazione a suicidio o addirittura aiuto al suicidio. Sulla faccenda sta indagando la Procura di Roma concentrandosi anche sul passato di Kata N., madre della ragazza con un passato da tossicodipendente. Il pm Antonio di Maio ha diposto anche accertamenti sulla condizione di degrado in cui versano i padiglioni abbandonati dell’ex struttura sanitaria, frequentata ormai da prostitute, spacciatori e senza tetto.
(Continua a leggere dopo la foto)
{loadposition intext}
Gli agenti di polizia del commissariato di Monteverde, sono in attesa del responso dell’autopsia eseguita ieri all’istituto di medicina legale de La Sapienza, e intanto indagano per istigazione al suicidio perché in un ultimo sms inviato da Sara a un’amica, avrebbe confidato di volerla fare finita una volta per tutte: “Fine girls”, una frase già ripetuta in un vecchio post di Facebook.
(Continua a leggere dopo la foto)
Gli investigatori puntano a individuare chi abbia ceduto la droga alla ragazza minorenne. Intanto ieri i poliziotti sono tornati al Forlanini per dei sopralluoghi, ascoltata per ore anche la mamma di Sara, il suo compagno e altri occupanti dei padiglioni. Non è ancora chiaro chi esercitasse la potestà sulla figlia e se anche gli stessi genitori fossero con lei all’interno del padiglione al momento dell’overdose, circostanza che potrebbe metterli seriamente nei guai.
Ti potrebbe interessare anche
