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Deve operarsi al cuore, ma la burocrazia non perdona: 13enne salvato da una colletta

Mohamad è un ragazzino palestinese, ha 13 anni e vive in Italia. Ma è affetto da Tetralogia di Fallot, una rara malformazione cardiaca congenita che può portare alla invalidità totale e persino alla morte in assenza di interventi correttivi specifici. Però vive la condizione di extracomunitario, pur avendo le “carte” a posto. E la burocrazia, si sa, spesso fa differenze, anche quando in gioco c’è la vita di un bambino. La sua famiglia ha chiesto l’intervento della regione, senza avere soddisfazione. Eppure la legge prevede coperture. Il ragazzino, in gravi condizioni di salute, è stato operato giovedì 23 ottobre a Torrette dall’equipe del primario di Cardiologia e Cardiochirurgia infantile, Marco Pozzi. Ma è stato possibile solo grazie all’impegno umanitario ed economico delle Patronesse del Salesi e dell’associazione “Un battito di Ali”, che hanno coperto i costi ospedalieri, 21mila euro. L’operazione è perfettamente riuscita e Mohamad potrà affrontare il resto della sua vita. Critiche dei volontari sono piovute sulla Regione Marche, anche da parte dello stesso chirurgo. Mohamad doveva sottoporsi all’intervento in tempi brevissimi. I respoinsabili dell’associazione si sono rivolti alla regione per chiedere se si poteva accedere al fondo di 80mila euro accantonato per finanziare le spese mediche degli extracomunitari. Ma la risposta è di quelle tipiche di una burocrazia lenta e senz’anima: bisognava seguire un iter lungo mesi e non c’era neanche certezza di ottenere la sovvenzione.


 

 

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