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Come in un film horror. Uccide la madre strangolandola con caricabatterie, poi si accanisce sul suo corpo. Il figlio spiega quel terribile gesto così: le agghiaccianti parole

 

Una storia davvero tremenda quella che arriva dalla Russia. È la storia di un omicidio violento e terribile. Un figlio ha ucciso la mamma ”per liberarla dal demonio”. Il giovane si chiama Egor Sosin, 19enne miliardario russo; la donna è Anastasia Novikova. Lo scorso dicembre Egor ha ucciso la donna in un hotel di lusso nella città di Kazan. E lo ha fatto in modo brutale. I particolari raccapriccianti del delitto sono stati raccontati dallo stesso Egor Sosin e sono stati riportati dal Daily Mail.

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Mamma e figlio si trovavano a Kazan, capitale del Tatarstan e l’ottava città della Russia per popolazione, perché in quella città c’è un centro specializzato per la disintossicazione dalle droghe. Infatti Sosin era dipendente dalla droga: sua mamma lo ha voluto accompagnare per provare a risolvere questo problema. E invece la furia del figlio si è accanita contro di lei. ”L’ho uccisa perché volevo cacciare il demonio dal suo corpo dopo che lei ha cercato di fare sesso con me”, così ha raccontato l’adolescente, come riporta il Daily Mail, accusato dell’efferato omicidio.

I due si trovavano a Kazan perché Egor si ricoverasse. La dipendenza dalle droghe gli stava rovinando la vita e la mamma aveva deciso di aiutarlo. Forse sono state proprio le droghe a scatenare la furia del ragazzo, così il 19enne ha prima strangolato la donna con un caricabatterie dello smartphone e poi l’ha colpita decine di volte lasciandola in una pozza di sangue.

”L’ho soffocata per circa mezz’ora. Soddisfatto per la sua morte, mi sono seduto su di lei e ho cominciato a darle pugni in faccia con tutte le mie forze”, ha raccontato, poi ha proseguito con i dettagli choc: ”Le ho dato almeno venti pugni forti, poi l’ho morsa sul lato destro del collo e ho sentito il sangue in bocca e mi sono reso contro che il sangue le riempiva tutto il viso”.

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”Non riesco a dormire, sento delle grida provenire da una casa”. I carabinieri arrivano sul posto, fanno irruzione e non credono ai loro occhi: cosa hanno trovato all’interno della cantina di un insospettabile

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