Michelle Whitehead, una “meravigliosa mamma di due ragazzi”, come detto dal marito, che ha deciso di portare il caso della moglie in tribunale, è morta per aver bevuto troppa acqua. Lo scorso luglio, Ashely Summers, mamma di due bambine piccole, è deceduta proprio a causa dell’eccessivo consumo di acqua in un arco di tempo troppo breve. La donna era in gita sul lago Freeman per un’escursione in barca con la sua famiglia ha iniziato ad accusare una forte disidratazione.
Dopo aver bevuto diversi litri di acqua si è sentita male ed è stata portata d’urgenza all’Indiana University Health Arnett Hospital con un grave gonfiore al cervello. La 35enne non ha mai più ripreso conoscenza e i medici hanno potuto solo constatare il suo decesso.
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Michelle Whitehead beve troppa acqua e muore a 45 anni
Quattro mesi dopo un altro decesso per lo stesso motivo. La vittima si chiamava Michelle Whitehead e aveva 45 anni. La donna si trovava in un centro di salute mentale e dopo aver iniziato a bere acqua in modo eccessivo è entrata in coma. Michelle è stata ricoverata al King’s Mill Hospital, Sutton-in-Ashfield ed è morta pochi giorni dopo a causa di una lesione cerebrale irreversibile.
Michael Whitehead, 45 anni, ha reso omaggio alla moglie Michelle, spiegando che se il personale avesse capito le sue condizioni sarebbe riuscito a salvarla. “Quando Michelle si è addormentata, il personale avrebbe dovuto rendersi conto che qualcosa non andava. Se avessero agito prima Michelle sarebbe stata portata in terapia intensiva e le avrebbero messo una flebo. Ciò le avrebbe salvato la vita. Invece hanno agito troppo tardi”, ha detto l’uomo alla BBC.
Durante l’udienza sono stati evidenziati gravi errori e mancanze da parte dello staff della clinica in cui la donna era ricoverata. La causa della lesione cerebrale è stata “un’acuta eccessiva idratazione dell’acqua, che ha portato a livelli di sodio gravemente bassi, causando gonfiore al cervello”. Secondo quanto riferito dall’uomo, ci sono stati anche ritardi nell’arrivo del medico di turno e nelle manovre salvavita.
L’intossicazione acuta da acqua, chiamata anche avvelenamento da acqua, è una condizione clinica caratterizzata da iperidratazione con grave iponatriemia, conseguente a una massiccia assunzione di acqua. Quando la quantità d’acqua supera certe soglie l’equilibrio elettrolitico viene a degenerarsi, questo comporta una rapida diminuzione della concentrazione del sodio e può avere gravi conseguenze fino anche al decesso.