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“Era paralizzata e non parlava”. La scoperta dei medici e l’appello disperato della mamma: “Controllate anche voi i vostri figli”

 

In un post su Facebook, ampiamente condiviso ormai in tutto il mondo, una mamma ha lanciato un vero e proprio allarme avvertendo tutti i genitori affinché non si ritrovino a vivere una situazione come la sua e di sua figlia. Kailyn, la bambina, si è svegliata e aveva difficoltà anche solo a parlare. La madre l’ha portata al centro medico dell’Università del Mississippi e i medici, dopo aver effettuato degli esami del sangue e una TAC, hanno diagnosticato alla bimba la cosiddetta paralisi delle zecche. Nel post su Facebook, Jessica Griffin ha mostrato una foto in cui si vede una zecca riposta in busta di plastica dopo essere stata rimossa dal cuoio capelluto di Kailyn: “Siamo dovuti andare in ospedale. Kailyn ora è tenuta in osservazione e speriamo che tutto si risolva! Pregate per questa bambina!” scrive la madre. I rischi portati dalle zecche dopo quanto accaduto alla sua giovane figlia, l’hanno spinta a sensibilizzare tutti. Il tema è molto serio, anche in Italia. (Continua a leggere dopo la foto)


Secondo il Centers for Disease Control, la paralisi delle zecche sarebbe causata da una tossina che si trova nella saliva della zecca e che i sintomi si risolvano spesso entro 24 ore. In seguito Jessica ha pubblicato un aggiornamento in cui affermava che i sintomi di Kailyn si erano attenuati e che la situazione era “completamente tornata alla normalità”. A differenza di molte altre punture, quelle della zecca spesso non provocano neanche prurito, secondo WebMD. Anche se inizialmente possono essere piccole, le zecche che si attaccano alla pelle tendono a gonfiarsi mentre si alimentano e diventano più visibili. (Continua a leggere dopo la foto)

Oltre alla paralisi, le zecche possono anche causare una serie di altre condizioni mediche come la malattia di Lyme (alcuni casi sono stati segnalati pure in Italia). I pazienti devono consultare subito un medico se notano un morso di zecca, solitamente riconoscibile per eruzioni cutanee, sintomi simil-influenzali. In Italia, quattro casi di encefalite da morso di zecca e 15 casi di malattia di Lyme. La stagione è appena cominciata ma i numeri registrati dal reparto malattie infettive del San Martino già superano, o comunque competono, con quelli del 2017. “Se una volta c’erano delle zone endemiche per la Tbe, oggi invece la zecca è talmente diffusa ovunque che non possiamo dire dove ci siano maggiori probabilità di prendersi questa pericolosa patologia”, ha detto al Corriere delle Alpi il direttore dell’unità operativa complessa di Prevenzione dell’Usl 1, Fabio Soppelsa. (Continua a leggere dopo la foto)

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I casi osservati dalla Unità Operativa Complessa di Malattie infettive guidata dal dottor Ermenegildo Francavilla sono stati, negli ultimi dieci anni, 661. Oggi abbiamo praticamente raggiunto i numeri dello scorso anno. E siamo solo agli inizi. “Il fenomeno è, comunque, sottostimato – spiega il primario -. Perché la borelliosi si manifesta, nel 90% dei casi, con un eritema migrante che viene curato direttamente dal medico di base. Le manifestazioni di tipo neurologico si hanno nel 5% dei casi mentre quelle artritiche nell’1%. Nel 50% delle persone, poi, la malattia si manifesta senza che l’individuo riesca a risalire alla causa, ovvero al morso dell’acaro. Per una panoramica più precisa servirebbe che i medici di medicina generale ci segnalassero i pazienti curati”.

 

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